Tagliacozzo. Mutui da pagare per altri dieci anni, danni da fauna selvatica ingenti che persistono. Ma non arriva una soluzione.
È il grido d’allarme di Erminio Pensa della Cooperativa Agricola la Villa di Tagliacozzo, diffuso dal direttore di Confagricoltura, Stefano Fabrizi.
“In relazione alle innumerevoli, disperate, segnalazioni di danni da fauna selvatica”, si legge nella nota, “comunichiamo che”:
1) Siamo stati costretti a recuperare il Mais in circa 12 ha di terreno pur non essendo arrivati a maturazione, in quanto se tardavamo qualche giorno non avremmo trovato nulla. Se si considera una produzione media di 500 quintali per ha, avremmo dovuto portare in azienda una PLV di 6.000 quintali invece ne abbiamo recuperati 1.200 ql danni che vanno oltre l’80%.
2) Ovviamente ora i cinghiali si sposteranno ed andranno ad attaccare altri campi! Costringendoci a una continua ed estenuante corsa contro il tempo per salvare il nostro raccolto.
3) Ci sembra superfluo segnalare che le misure di contenimento messe in atto NON FUNZIONANO!
4) Sicuramente ci sono delle misure di contrasto molto più efficaci, che bisogna avere il coraggio di metterle in atto! Questa è una catastrofe annunciata e senza l’alimentazione per il bestiame chiuderemo non solo la nostra azienda, ma saranno destinate alla chiusura tutte quelle del comprensorio Marsicano. Sottostare al continuo ricatto degli ambientalisti e animalisti è ridicolo! Loro fanno un altro mestiere. Vedere distrutto il frutto del proprio lavoro, senza poter far nulla è mortificante.
5) Negli ultimi 4 anni abbiamo assistito ad un aumento dei danni in modo esponenziale, con una perdita secca di 55mila euro a fronte di ciò abbiamo ricevuto un rimborso 21mila euro.
6) Sia con il De Minimis, che per la mancanza di fondi da parte della regione, siamo caduti in una strettoia senza uscita.
7) Se la politica non è in grado (o non vuole) di risolvere il problema ci dica di chiudere!
8) Questa azienda è titolare di un progetto per il Piano di Sviluppo Rurale (Mis. 4.1) che la impegnerà con mutui per altri 10 anni con un importo di oltre 600mila euro è un’azienda condotta da giovani di 30 anni, che hanno scelto questo lavoro scommettendo sul questo territorio, diteci voi quello che dobbiamo fare!”.