Tagliacozzo. Noci, cervelli, mente, ma anche erotismo. Si è conclusa venerdì la mostra “Metafora della riflessione”, inaugurata nelle scuderie del Palazzo Ducale di Tagliacozzo, durante le vacanze di Natale con protagonisti due giovani abruzzesi, Emanuele Moretti e Pasquale Pilone, creatore delle noci-cervello distribuite nella sala, realizzate in maiolica lavorata a mano. Una mostra che ha riscosso numerose visite, anche da parte dei protagonisti degli spettacoli teatrali come Tullio Solenghi. Una sala che disegna lo studio sul processo creativo e rappresenta l’idea degli artisti su ciò che potrebbe accadere all’interno della nostra mente.
I due giovani hanno unito le forze per creare un’atmosfera particolare: sul pavimento, hanno distribuito 138 “noci-cervello” in maiolica, colorate e rivolte, gradualmente, verso l’altra opera messa a punto dal Moretti: la metafora del limite. Sembra quasi che il pavimento rappresenti il nostro “tessuto mentale” ricco di informazioni, idee, bisogni, desideri, inclinazioni, all’interno del quale il nostro cervello mira al raggiungimento di un obiettivo, sino a raggiungere il limite.”Nel processo mentale, i pensieri, le idee progettuali mirano al raggiungimento o alla realizzazione di un qualcosa, finché, non si raggiunge il limite” spiega Moretti, “un limite artistico, creativo che può essere anche superato, nella ricerca di nuovi stimoli e orizzonti, o d’altra parte può rappresentare una barriera”. Un limite artistico per il quale tornerebbe indietro, rimanendo confinati nel percorso creativo alla ricerca di altri particolari.
“Personalmente, credo nell’infinità creativa” conclude Moretti” “per cui questa mostra ha rappresentato chiaramente il quadro di un processo creativo, che vede protagonista la nostra mente ricca delle sue forme che arriva a raggiungere un limite, che sia dopo, o durante la realizzazione dell’opera”. Soddisfazione espressa anche da Pilone che dimostra anche i vari studi effettuati sulla realizzazione del cervello noce, che richiama anche tracce erotiche femminili. “L’erotismo è parte integrante della nostra mente”, conferma Pilone, “che ci muove e accompagna il nostro percorso creativo”. Un viaggio che percorre ogni individuo, non solo nella creazione di un quadro, di una musica, di un testo poetico, ma nello stesso processo creativo della vita: quel breve viaggio alla ricerca di uno scopo che diviene un’arte stessa, nello svincolarsi tra limiti e barriere che incontriamo. Limiti che a volte superiamo, a volte ci fanno tornare indietro, per una ricerca più approfondita. @RaffaeleCastiglioneMorelli