L’Aquila. La situazione non è per nulla sotto controllo. Una zona che il 4 ottobre poteva considerarsi covid free come quella della provincia dell’Aquila è stata investita in pieno dall’epidemia covid. 2200 contagi in 26 giorni. Personale carente, ppi chiusi, ospedale di Avezzano al collasso. Sembra inoltre che nella Asl1 a gestione Roberto Testa, manchino i reagenti dei tamponi, per cui i laboratori aquilani sono costretti ad inviarli a Teramo e Pescara per aspettare la risposta. Il tracciamento è stato perso. Tutto questo perché le autorità competenti non sembra si siano mosse in tempo. In diretta, l’ex sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, ha esposto in modo cristallino la situazione nella nostra zona accusando Biondi e la regione di aver perso solo tempo senza provvedere a come combattere questa emergenza.
Dott. Cialente viviamo una situazione di pura emergenza nell’Aquilano. Sì, abbiamo passato dei mesi nell’entroterra abruzzese, cullati per i pochi contagi. Mentre a Pescara scoppiava un focolaio importante, noi eravamo molto tranquilli. Adesso non è più così. Avevamo preparato un documento scientifico presentato alla Regione nel quale chiedevamo di assumere personale da mesi. La nostra Asl1 ha carenza di personale. Avevamo chiesto che il laboratorio dell’Aquila, con un intervento minimale fosse portata al livello del laboratorio di Pescara e Teramo. Avevamo chiesto di aumentare posti No covid all’Aquila e invece hanno investito 11 milioni di euro per un ospedale a Pescara che attualmente ha 11 posti. Se l’ospedale di Avezzano non ha posti dei pazienti Covid anche da non rianimazione, la Verì dice di mandarci i medici dietro! È gravissimo!
Come fermare questo contagio? L’Aquila è la nuova Codogno, non lo dico io, ma lo dicono i tecnici anche al sindaco Biondi che però pensa a difendere i ristoratori e a farsi propaganda. Abbiamo superato anche Pescara. Dal 4 Ottobre, 1400 casi solo all’Aquila città. Sono stati persi i tracciamenti, i tamponi non si fanno, in tutta la provincia se ne elabora scarsi 400 a giorno, di cui una parte viene dalla Marsica e un’altra dalla Valle Peligna. La Regione ha pensato solo ad un ospedale a Pescara. Ci siamo chiusi in difesa senza contrastare il virus e oggi ci ritroviamo con questi dati.
Nella Marsica, sono in molti che aspettano ancora il tampone con sintomi gravi a casa. La Asl1 a direzione Testa fa acqua su molte parti. Dopo il Comitato ristretto, il sindaco dell’Aquila si è posto finalmente delle domande. Il Sindaco di Avezzano, Di Pangrazio sta puntando i piedi fortunatamente. Io spero solo che la Asl1 e Roberto Testa non stiano pensando a risparmiare o inserire i finanziamenti per effettuare il pareggio del bilancio. Lo stesso Biondi ha affermato che la Asl1 ha diversi debiti e Testa rischia il posto. Questo non è di certo il momento per pensare a risparmiare!
I medici richiamano la medicina del territorio per contrastare il virus. Come attivarla? La medicina del territorio in relazione al Covid 19 indica un pressing: il paziente con sintomi lievi e di principio, adulto o bambino, deve essere controllato sul territorio con i medici che dovrebbe chiamare l’Usca, ma non ne abbiamo nel territorio. Dopo la visita dell’Usca, si verifica la positività al covid con un tampone, subito e nel caso chiamo subito la struttura del tracciamento per valutare tutti i contagi degli ultimi 6 giorni. E cominci una serie di diagramma per rintracciare tutti. Questa è medicina del territorio e cosi si previene che le persone vadano a intasare gli ospedale perché si cerca di fermare subito il sintomo. E no dire ai medici affidate terapie senza visitare! Servono specializzandi seguiti da persone con esperienza. Mi preoccuperei che qualcuno affianchi queste persone nuove. Il territorio lo controlliamo se facciamo un’azione di contrasto.
Ci sono i vaccini anti-influenza? Non ne hanno i medici di base. Una mia amica mi ha chiamato con una serie di patologie con le quali può vivere altri 25 anni. Prima del 12 dicembre, il vaccino se lo può sognare, così le ha detto il medico. Queste sono problemi della Regione, errore gravissimo con la riforma del Titolo V. Forse, sarebbe servito un forte coraggio politico, specie in regioni con la nostra. Le regioni dovrebbero essere commissariate sulla sanità e dovrebbe guidare il governo, ma non essendosi fatta questa cosa, non c’è un disegno. L’Emilia Romagna e la Toscana stanno reagendo. Quando senti amici tuoi che chiedono la stufetta perché muoiono di freddo alla struttura del g8, o facciamo come quelli che dicevano che era tutta una montatura, o ognuno di noi si prende una responsabilità. @RaffaeleCastiglioneMorelli
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