San Benedetto dei Marsi. È morta all’età di 59 anni, all’ospedale dell’Aquila, dopo settimane di malattia, Onorina Di Paolo, di San Benedetto dei Marsi. Onorina era molto conosciuta in paese, era una persona solare e ben voluta da tutti.
A metà novembre dello scorso anno aveva contratto il Covid19. Dopo un periodo a casa è stata ricoverata all’ospedale di Avezzano per settimane. Quando le sue condizioni sono peggiorate è stata trasferita all’Aquila. Ma nonostante abbia lottato “come una leonessa”, il virus ha avuto la meglio, sottraendola all’affetto dei familiari e della comunità.
A dare l’annuncio della sua scomparsa, il nipote, figlio della sorella, Mario D’Agostino, vicesindaco di Ortucchio, che l’ha salutata sulla sua bacheca Facebook:
“A 59 anni il covid s’è portato via zia, cuor di leone. Zia, amica complice.. Mamma!
Nel perdurare delle tue sofferenze c’è lo spregio di un destino che si è accanito contro la persona che meno di tutte meritava la solitudine e la malattia. Ti avrei tenuta la mano e detto che questa volta te la dovevi vedere da sola, tu avresti pianto.
A te che ci sei sempre stata e noi che non ci siamo stati quando te ne sei andata!”.
Mia zia è morta sola, in ospedale. È morta senza almeno in conforto delle persone che amava e che avrebbero potuto accompagnarla alla fine dei suoi giorni. È un dolore atroce, insostenibile. Pensarla sola, senza nessuno che le potesse dire nemmeno addio. Bisogna stare attenti, il Coronavirus ha stravolto le nostre vite e ci ha reso impotenti davanti alla consolazione, all’umano abbraccio tra cari. Come lo si può negare, come si può continuare ad essere superficiali, insensibili, come si può continuare a ignorare le regole. È necessario capire che solo i nostri comportamenti ne possono arrestare il diffondersi. Il Covid19 si porta dietro migliaia di vittime, tra giovani, anziani. La morte fa male ad ogni età e merita rispetto sempre. E chi continua a far finta di nulla o ad essere strafottente nei confronti dei contagi e delle regole non porta rispetto a chi non ce l’ha fatta”.
Cari amici,
Rina Di Paolola nostra carissima concittadina non ce l’ha fatta.
Ha lottato come una guerriera fino a questa mattina, quando ha riconsegnato la sua anima a Dio.Abbiamo pregato tanto per lei, che soffriva già per una malattia Oncologica era in cura a Pescara con immunoterapia.Il suo sistema immunitario era troppo debole e il Covid non ha avuto pietà.Rina il 14 marzo avrebbe compiuto 60 anni.Lascia il marito Dino Bartolucci, la mamma, Assunta Grazia, due fratelli, Giancarlo e Alberto e due sorelle, Liberata e Anna Maria.Al marito e a tutti i suoi familiari vanno le nostre più sentite condoglianze.Che Rina riposi in pace tra gli angeli in paradiso. Ciao Rina mi mancheranno le nostre conversazioni, il farci coraggio a vicenda. Ora dal cielo sono certo che pregherai per tutti noi.
Cara Rina,hai lottato come una guerriera per sconfiggere un tumore che voleva portarti lontano dai tuoi affetti più cari. E alla fine avevi vinto tu, con la forza ed il coraggio che hanno contraddistinto ogni passo della tua vita.Poi, quando tutto sembrava scorrerre bene, la vita ti ha riservato un’altra battaglia da affrontare, quella con questo maledetto virus. Ti ha colta impreparata, il tuo fisico era debole, tutte le energie le avevi impiegate per sconfiggere il cancro.Ma, nonostante tutto, non ti sei persa d’animo, hai lottato per giorni contro questo nuovo mostro, che ancora una volta, voleva portarti via.Cara Rina, sei stata un’eroina, sei stata un esempio per un’intera Comunità, che ogni giorno ha pregato per te.Il cielo oggi ha una guerriera in più.Caro Dino, cari familiari, vi giungano il mio più sentito abbraccio e ti giunga l’abbraccio di un’intera Comunità.