Avezzano. E’ una storia da incubo quella raccontata al nostro giornale da R. S., di Gioia dei Marsi, positivo al Covid e ricoverato presso l’ospedale SS. Filippo e Nicola di Avezzano, che può raccontare meglio di mille reportage in che situazioni di precarietà versi oggi la sanità locale.
“La situazione in ospedale è disumana, il personale presente in struttura è poco e non adeguato – afferma R. – e quando suoniamo al campanello non arriva nessuno a darci una mano, qualsiasi sia il problema che abbiamo in quel momento”.
“In stanza con me c’è un paziente che 2 giorni fa ha dovuto rimuovere l’ago della flebo dalla mano perchè gli si stava gonfiando, dopo 1 ora e mezza in cui ha provato ad avvisare: non solo non ha ricevuto ascolto dal personale sanitario, ma alcuni entravano in stanza, osservavano ed andavano via”.
“Nella giornata di ieri ho dovuto fare i miei bisogni dovendo stare attento a dove mettevo i piedi, perchè il bagno era allagato. Ci lasciano – continua – il mangiare fuori dalla stanza senza avvisarci, e noi dobbiamo andare ad intuito per capire quando è arrivata la colazione, il pranzo e la cena”.
“Non ho sentito nessuno dell’Amministrazione del mio paese, gli unici che si sono interessati della mia situazione sono quelli della protezione civile che mi hanno portato dei panni”.
“Spero – conclude – che si faccia qualcosa per queste persone anziane, se non altro perchè sono più fragili e più deboli”.