Avezzano. Stato di agitazione in casa LFoundry, rsu: non si può intervenire quando ci saranno più casi. Le organizzazioni sindacali negli ultimi giorni hanno chiesto un incontro urgente alla direzione aziendale e ieri hanno avuto modo di confrontarsi con loro sull’emergenza covid.
“Il più importante dei punti all’ordine del giorno riguardava la richiesta di rallentare la linea in modo da ridurre il numero di lavoratori contemporaneamente presenti in azienda”, hanno spiegato i rappresentanti sindacali di stabilimento, “l’idea è quella di dividere le squadre in 2 o 3 gruppi che non si incontrano mai così da non fermare lo stabilimento nella malaugurata ipotesi che dovessero verificarsi dei contagi.
Ciò che ci ha colpiti non è stato il no in se quanto le sue motivazioni che, in estrema sintesi, sono due: la fabbrica è il posto più sicuro fra tutti quelli che ognuno di noi possa frequentare, prova ne sia il fatto che i contagi in azienda sono avvenuti all’esterno e se e quando il numero dei casi aumenterà faremo i conti e interverremo prendendo in considerazione la proposta sindacale. Alla base del ragionamento la necessità di tenere un ritmo produttivo il più elevato possibile in quanto dobbiamo recuperare i ritardi accumulati a causa dei vari incidenti di percorso verificatisi negli ultimi mesi (blackout ecc.).
Noi, ingenuamente, pensavamo che il raddoppio dei casi di quarantena da una settimana all’altra fosse motivo sufficiente per innescare una riflessione ma, evidentemente, i numeri non sono ancora quelli giusti, il semaforo è ancora verde e si tira avanti finche’ si può. Non solo, quindi, bisogna essere presenti ma, visto che la clean room è il posto più sicuro al mondo, bisogna stare lì dentro quindi ecco che non puoi prendere il caffè di giorno. Quanto al fumo, vale bene prendere una sana bronchite da correnti d’aria. Il risvolto di queste decisioni è che non vi è più necessità di tracciamento dei contatti. Una riflessione tardiva però, arriva: puoi lavorare da asintomatico.
C’è una notizia positiva: i dati di impatto dovuti alle assenze a vario titolo erano sbagliati poiché, da quanto esposto dall’alta dirigenza, la linea reggerebbe fino a 100 assenze per quarantena covid19. Sapendo che la quarantena dura 14 giorni lasciamo a voi le considerazioni. Anche il ricorso al lavoro agile non avrà la stessa intensità di quando c’era il lockdown (e quasi nessun contagio in Regione).
Insomma, da questa riunione abbiamo riportato a casa un contentino sul fumo ed un “tocchiamo ferro” sull’eventuale aumento dei casi di covid19, speriamo che vada tutto bene. Riteniamo grave l’impostazione che prevede un intervento solo quando ci sarà un certo numero di casi covid19, pertanto è indetto lo stato di agitazione”.