L’Aquila. Dopo una fase di oscillazione, la curva dei ricoveri a livello nazionale ha superato il picco e ha iniziato una fase di discesa sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive. A livello regionale fanno eccezione Marche e Sardegna; crescita più debole in Abruzzo e Lombardia. E’ quanto indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
“Dopo essere state recentemente interessate da due oscillazioni, le curve dell’occupazione dei reparti ordinari e delle terapie intensive a livello nazionale mostrano, tramite l’analisi delle differenze settimanali, di aver raggiunto il picco e sono all’inizio di una fase decrescente”, rileva l’esperto. “A livello regionale”, prosegue, “le curve di occupazione dei reparti ordinari e delle terapie intensive sono quasi tutte in fase decrescente o di stasi ad eccezione delle Marche e della Sardegna”. Si osserva inoltre un trend di
crescita più debole in Abruzzo e Lombardia. Nelle Marche la curva dei reparti ordinari è in crescita, con un aumento medio giornaliero di circa lo 0.2%, assieme a quella della percentuale dei positivi ai test molecolari; in Sardegna si rileva una crescita nei ricoveri nelle terapie intensive, con un aumento medio giornaliero di circa lo 0,3%. Si osserva un trend di crescita, anche se debole, per entrambe le curve in Abruzzo, mentre prosegue il trend di crescita lineare, seppur debole, in Lombardia. In Molise si rileva una recente crescita dei ricoveri nei
reparti ordinari mentre in Umbria avviene nelle terapie intensive, ma “dai dati recenti”, osserva Sebastiani, “potrebbe trattarsi in entrambi i casi di oscillazioni”.