Avezzano. Mentre le autorità regionali e il manager della Asl1 Roberto Testa continuano a dire che è tutto sotto controllo, le piaghe della malagestione dell’emergenza pesano (come sempre) sui cittadini. Infatti, oltre al fatto che l’ospedale di Avezzano è al collasso, i Ppi di Tagliacozzo e Pescina sono stati ridotti di orario (h12), la Asl1 non riesce a coprire i tracciamenti e ci sono molti problemi con l’esame dei tamponi, inoltre sembra siano finiti i reagenti e molti test devono essere analizzati tra Teramo e Pescara. Questa di seguito è la disavventura di un giovane di Avezzano, che ovviamente rilasceremo anonimo.
“Sono un farmacista, questo periodo sono in prima linea per rendermi disponibile nel combattere questa epidemia”, racconta, “lavoro 40h settimanali e mercoledì 14 ottobre mi sono svegliato con un raffreddore diverso e con assenza di gusto e olfatto. Preoccupato della cosa, non vado a lavoro e di mia spontanea volontà mi reco presso la clinica di Lorenzo ad eseguire il tampone, con risultato, ahimè, positivo”. Continua il giovane, “segnalato sulla piattaforma Asl, attendo il tempo previsto per legge e il 26 ottobre eseguo al drive-in il tampone di controllo, dopo 11 giorni. Ad oggi, 1 novembre, nessuno mi sa dire nulla sull’esito del tampone né tantomeno se è stato processato”.
“Ho provato a contattare la Asl, ma i referenti non sanno cosa dirmi. Il dottore con cui mi sono relazionato è stato molto disponibile e paziente anche, ma onestamente mi ha detto che non sapeva che fine avesse fatto sia il mio che altri tamponi. In fin dei conti sono un personale sanitario, vorrei e dovrei stare sul fronte insieme ai miei colleghi in forte difficoltà, visto che non sono stato l’unico positivo”, afferma con sconforto, “invece sono completamente senza sintomi da una settimana, dentro casa, e senza alcuna traccia del mio tampone”.
Questa è una delle tante storie relative ai disagi di questa emergenza. Se avete avuto anche voi qualche problema con l’analisi dei tamponi della Asl, racconteremo le vostre storie significative (in modo anonimo ovviamente) per comprendere gli errori di questa emergenza nella nostra zona. Se qualcuno ascolterà con umiltà, forse saranno articoli utili anche per trovare soluzioni. Mandate una mail a [email protected]. – @RaffaeleCastiglioneMorelli