Avezzano. Il Crua potrebbe essere pronto anche per analizzare i tamponi del coronavirus. A spiegarlo Aurelio Cambise, membro Pd di Avezzano, che riprendendo la proposta lanciata qualche giorno fa da Gianni Di Pangrazio, ex sindaco di Avezzano, ha chiesto alla Regione di utilizzare la struttura.
“All’interno del Crua ci sono le strutture che possono essere utilizzate per analizzare i tamponi”, ha spiegato Cambise, “tre settimane fa l’amministratore unico, Rocco Micucci, ha sottoposto la richiesta all’attenzione del Presidente della Regione Abruzzo, all’Assessore regionale alla Sanità, alla Protezione Civile ed al Ministero della Salute. I laboratori microbiologici del Crua (Consorzio di Ricerca Unico d’Abruzzo) possono assicurare un livello di sicurezza 2, adatti per i patogeni come Coronavirus.
Invece, ebola e HIV necessitano di sicurezza 3. Sembra che il Ministero chieda sicurezza 3. Con 100 mila euro si potrebbe mettere in funzione anche la camera bianca sterile, aumentando l’efficacia e l’efficienza del CRUA, che ha individuato un test rapido con risultato in 10 minuti da utilizzare come screening iniziale a un costo che non arriva neanche a 10 euro. Inoltre è in grado di produrre 500 litri di disinfettante al giorno per tutti i presidi della Regione, per i sanitari, per la Protezione Civile ed altri enti. I tamponi verrebbero effettuati da personale medico specializzato, mentre i tecnici microbiologici del Crua si occuperebbero di analizzarli. Se esiste questa possibilità, è del tutto assurdo non accoglierla.
Non si può continuare a pensare che, con i numeri attuali di infetti, possiamo farcela anche senza. In questi momenti, le battaglie vanno fatte senza colori politici, tutti insieme per l’Abruzzo e per l’Italia. Occorrerebbero più laboratori per processare i tamponi; al momento 4/5 giorni per conoscere i risultati sono molti e la malattia non aspetta. L’ex Crab (Consorzio di Ricerche Applicate alla Biotecnologia) era una vera eccellenza non soltanto abruzzese, ma internazionale. Fu istituito dal Rettore emerito dell’Università degli Studi di L’Aquila, Prof. Giovanni Schippa, coinvolgendo docenti universitari delle allora ottime Facoltà di Ingegneria e di Scienze. Disponeva quindi di un personale qualificatissimo, ma ormai disperso dopo il disinteresse del mondo politico. Inizialmente aveva ottenuto anche finanziamenti significativi nel settore agroalimentare. Sarebbe importante coinvolgere le Università di L’Aquila e di Teramo e riprendere la strada della ricerca.
Il Crua potrebbe essere, ad esempio, la sede di un incubatore di start up nel settore agroindustriale, creando posti di lavoro. Ho sempre sperato che ad Avezzano potesse sorgere un Polo Universitario giuridico – agro – biotecnologico. Il Rettore emerito dell’Università degli Studi di L’Aquila, Prof. Ferdinando Di Orio, istituì a Celano il Corso di laurea triennale in Ingegneria Agroindustriale, unico in Italia; mi piacque molto detto progetto, che, purtroppo, non ha avuto seguito nel nostro territorio marsicano per la politica dei tagli. Ora si dovrebbero muovere di concerto i Rettori degli Atenei di L’Aquila e di Teramo, rispettivamente Edoardo Alesse e Dino Mastrocola, creando un Polo Universitario giuridico – agro – biotecnologico in sinergia con il Crua.
L’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Teramo, “G. Caporale”, aumenterà da lunedì 30 marzo la capacità di elaborazione dei dati sui tamponi per il Coronavirus, arrivando a processare 550 campioni al giorno, aggiungendosi all’ottimo laboratorio di genetica molecolare del Centro Studi e Tecnologie Avanzate (CAST) dell’Università degli Studi d’Annunzio di Chieti – Pescara. Ad Avezzano, invece, c’è la struttura, ma è inutilizzata. Cosa aspettiamo? La lezione di oggi consiste nella presa di coscienza che non bisogna continuare con la politica indiscriminata dei tagli ai servizi, specialmente quando si tratti della sanità, per non essere ancora malauguratamente colti di sorpresa e impreparati in futuro.
In sostanza l’attuale Giunta Regionale potrebbe ancora farsi carico di queste ed altre limitazioni perpetrate in precedenza sul mondo sanitario e scientifico e trovare la giusta strada per aumentare, non per diminuire i servizi. Tutti ormai abbiamo capito che non si spende mai troppo per salvaguardare la salute di tutti e dell’ambiente in cui viviamo, mettendo da parte una buona volta polemiche pretestuose di parte, che, in questo momento drammatico, non interessano nessuno. Il Coronavirus incombe drammaticamente su tutti, non aspetta e ci mette di fronte a scenari mondiali di terrore. Occorre tempestività decisionale a tutti i livelli per arrivare in tempo”.