Avezzano. La costringevano a vagare per le vie della città con lo scopo di chiedere l’elemosina per poi consegnare a loro tutti i soldi raccolti. Doveva fare, a soli 15 anni, la mendicante, altrimenti sarebbe stata sgridata e picchiata. A costringerla, secondo l’accusa della procura di Avezzano, tre persone, con origini dell’Est Europa un uomo di 45 anni, la compagna di 44 e il figlio di 18.
Secondo la procura di Avezzano i tre si sarebbero approfittati della bambina che avevano in affidamento per tre anni, al fine di ricavarne dei profitti. Ora la piccola, con alle spalle un passato difficile e di povertà, è stata tolta ai due tutori per essere affidata ai servizi sociali ed è stata trasferita in una struttura protetta. Nei confronti della famiglia esteuropea invece, difesa dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, è stata aperta un’inchiesta. Le accuse, formalizzate dal sostituto procuratore distrettuale antimafia della Procura dell’Aquila dovranno essere cristallizzate nel corso di un incidente probatorio nel corso del quale sarà ascoltata la bambina, anche per capire se è in grado di testimoniare. L’incidente probatorio dovrà essere fissato dal tribunale dell’Aquila. Dell’accaduto è stata avvisata la mamma biologica della bambina che si trova all’estero e che aveva affidato la figlia alla coppia tramite una scrittura privata ora al vaglio degli inquirenti. La donna si è detta estranea ai fatti e si teme che dietro alla vicenda possa esserci un vero e proprio business legato al mondo dell’accattonaggio e dello sfruttamento di minorenni.
Uno scenario che non è così improbabile come si possa pensare. Lo sfruttamento dei minori è infatti, nelle grandi città italiane, una piaga sociale ben nota. Sta diventando però un fenomeno che riguarda gli altri territori e che purtroppo interessa anche Avezzano. La bambina, che ha da poco compiuto 15 anni, chiedeva l’elemosina per le vie della città. È stata trovata dai militari dell’Arma dopo le segnalazioni dei cittadini e di alcuni commercianti del centro. Alcuni testimoni la vedevano vagare tra la stazione e la zona di piazza Risorgimento chiedendo spiccioli ai pedoni o ai clienti di bar e locali.