Avezzano. L’attore e regista Corrado Oddi ha dato voce e corpo al personaggio di Anton Dohrn, zoologo nonché uno dei massimi darwinisti tedeschi.
L’intervento, sotto forma di lettura teatrale, è stato proposto in occasione dell’evento di chiusura del 150° anniversario della Stazione zoologica di Napoli.
Nessun oggetto scenico. Solo un uomo con il suo completo grigio, il suo cappello in tinta e la sua foltissima barba bianca. E basta. Quel poco che è servito per mettere in evidenza l’anima del fondatore e primo Direttore della Stazione Zoologica di Napoli, che da lui ha preso il nome.
Un monologo intenso e profondo e al tempo stesso originale, espresso in un linguaggio contemporaneo con uno sfumato accento germanico e alleggerito da qualche battuta. Mai stancante. Un quarto d’ora di monologo volato via in cui Oddi è riuscito a mantenere alto il livello di attenzione, meravigliare ed emozionare.
Nel reading Corrado Oddi ha fatto rivivere la passione di Anton Dohrn per la biologia marina, coltivata sin dalla giovane età. In un’epoca in cui “in Germania era piu facile riconoscere le sonate di Ludwig Van Beethoven che apprezzare la matematica o la grammatica greca”.
Sottolineato quanto Dohrn avesse ritenuto importante che i biologi marini avessero la possibilità di arrivare in una località e trovare un laboratorio dove potersi fermare, fare osservazioni e condurre esperimenti, prima di spostarsi verso la successiva stazione. Spiegato i motivi che avevano portato lo zoologo tedesco a scegliere Napoli come posto ideale per la sua Stazione: la ricchezza della flora e della fauna del Golfo del Mediterraneo, la possibilità di sviluppare un istituto di ricerca di rilievo internazionale in una città di grandi dimensioni e a vocazione turistica e di utilizzare gli introiti derivanti da un acquario pubblico per finanziare il laboratorio.
Raccontato che, grazie al sostegno amichevole di scienziati, artisti e musicisti (“eravamo una bella squadra io e i miei collaboratori…”) Dohrn era riuscito a convincere le autorità cittadine ad assegnargli gratis un piccolo terreno sulla riva del mare a condizione che vi costruisse a sue spese la Stazione Zoologica e un laboratorio. Manifestato tutto l’orgoglio di Dohrn per i tanti riconoscimenti ricevuti in vita e post mortem per il suo operato e tutta la fierezza perché la sua eredità grazie anche al contributo del figlio Reinhardt e di Salvatore Lo Bianco, vive ancora oggi attraverso uno dei centro di biologia marina più importanti nel mondo.
In poche parole, la voce narrante di Corrado Oddi, snocciolando il racconto della vita dello zoologo di Stettino, ha trasportato tutti i presenti indietro nel tempo facendoli anche un po’ sognare….