Avezzano. Il consiglio comunale dice sì alla realizzazione di un nuovo edificio scolastico in via delle Puglie per i ragazzi delle scuole medie Corradini e Fermi. La minoranza pone una conditio sine qua non: quando partiranno i lavori si dovrà aprire una riflessione aperta sul futuro dello stabile del centro. La destinazione d’uso del parcheggio Scav verrà cambiata e ci si realizzerà un nuovo complesso scolastico che ospiterà le Corradini e Fermi. Il punto, anticipato rispetto al calendario dei lavori, è stato approvato all’unanimità a una condizione: aprire una discussione per poter decidere insieme cosa fare dello storico complesso dei primi del 900′. “Avezzano è la città in Abruzzo con maggior numero di cambi di destinazione d’uso”, ha commentato l’assessore Luca Angelini, “con questo atto applichiamo un’altra destinazione al terreno di via Puglie precedentemente compreso nel piano di alienazione pubblica”. La modifica, quindi, consentirà all’amministrazione di svincolare il terreno e di usarlo per la nuova scuola. Ma a preoccupare tutti, ora, è il futuro dell’edificio di via Corradini. “Dal momento che la scuola dovrà essere trasferita e costruita ex novo in via delle Puglie, lontano dal centro, quale sarà la destinazione urbanistica futura?”, ha chiesto il consigliere Italo Cipollone (Ncd), “chiedo di decidere attraverso un concorso di idee quale debba essere il futuro della scuola?”. Dello stesso avviso anche il consigliere Lino Cipolloni (Ncd) per il quale: “bisogna aprire un dialogo costruttivo e aperto anche ai cittadini”. Il sindaco, Gianni Di Pangrazio, ha subito accolto la proposta dei consiglieri di opposizione assicurando che non appena verrà predisposto l’iter per la realizzazione della nuova scuola si aprirà un tavolo per decidere insieme la destinazione futura delle Corradini-Fermi. Di Pangrazio, poco prima dell’approvazione a maggioranza del rendiconto dell’esercizio finanziario 2014, ha risposto agli interrogativi sollevati dal consigliere Carlo Tinarelli (Pd) sui costi della sede cittadina dell’università di Teramo anche alla luce dei numerosi tagli al settore del sociale. “Stiamo cercando di trovare altre soluzioni spostando delle aule ed eventualmente la segreteria nella sede dell’Arssa e al Liceo Classico”, ha spiegato il primo cittadino, “è chiaro che dobbiamo confrontarci e capire come agire se vogliamo ridurre i costi dell’università. Vogliamo vedere i numeri della facoltà? Gli iscritti? Noi siamo disponibili però dobbiamo decidere insieme quale strada prendere consapevoli che se si chiude questa facoltà, per legge, non se ne potrà aprire un’altra”.