Avezzano. Un uomo di Avezzano, rientrato dall’Umbria, dove si trovava per lavoro, potrebbe essere il primo uomo ad aver contratto in Italia la variante sudafricana del covid19. Al momento si trova ricoverato allo Spallanzani di Roma. La conferma dovrebbe arrivare dagli esperti entro domani.
Ad affermarlo è il virologo Paolo Fazii che spiega: “L’Abruzzo è nella sua terza ondata di contagi. È il momento peggiore dall’inizio della pandemia, soprattutto per l’area metropolitana, ma fortunatamente oggi abbiamo una maggiore conoscenza della patologia e, di conseguenza, una migliore gestione dei pazienti”.
Fazii, direttore del laboratorio della Asl di Pescara, sottolinea che le province di Pescara e Chieti sono “ai primi posti in Italia per incidenza”.
All’origine della crescita repentina dei numeri, ricorda Fazii, membro del Gruppo tecnico scientifico regionale (Gtsr), “c’è la variante inglese, responsabile del 70% dei contagi. Il problema – aggiunge – in questo momento è l’area metropolitana tra le due province”.
In Abruzzo, tra l’altro, si registrano anche alcuni casi di variante brasiliana, con un decesso a Francavilla al Mare (Chieti).
E si registra anche un caso di sospetta variante sudafricana. Se confermato, sarebbe il primo. Si tratta di un uomo di Avezzano (L’Aquila) che è rientrato dall’Umbria, regione in cui si trovava per lavoro.
Al momento, il paziente è ricoverato all’istituto Spallanzani di Roma. Sono in corso tutti gli accertamenti: gli esperti della struttura della capitale, dopo aver appurato che all’origine del contagio c’è una variante, stanno studiando il caso e nelle prossime 48 ore dovrebbe arrivare la conferma del fatto che si tratti della sudafricana.
La Asl ha posto in isolamento i familiari e tutti i contatti dell’uomo, che sono sotto stretta sorveglianza sanitaria. Ancora altissimi i numeri dell’emergenza. Sono 535 i nuovi casi daccertati nelle ultime ore. Sono emersi dall’analisi di
5.101 tamponi molecolari: è risultato positivo il 10,49% dei campioni. Si registrano dieci decessi recenti, che fanno salire il bilancio delle vittime a 1.662. Prosegue l’aumento dei ricoveri, che passano dai 673 di ieri ai 693 di oggi. Altissimo, però, il dato sui guariti: nelle ultime ore ben 628.
I dieci decessi, due dei quali relativi ai giorni scorsi e comunicati solo oggi dalle Asl, riguardano persone di età compresa tra 52 e 93 anni: tre in provincia di Chieti, una in provincia di Teramo, una in provincia di Pescara, quattro in provincia dell’Aquila e una residente fuori regione. Gli attualmente positivi sono 12.720 (-103): 617 pazienti (+22) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva e 76 (-2, con 7 nuovi ricoveri) sono in terapia intensiva,
mentre gli altri 12027 (-123) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. I guariti sono complessivamente 37.917.
Nelle ultime ore sono stati eseguiti anche 6.372 test antigenici. La località con più nuovi casi è Pescara (64), seguita da Chieti (33), Montesilvano (23) e Teramo (20).
A livello provinciale, in testa c’è il Chietino (+172), seguito a ruota dal Pescarese (+160). Poi ci sono il Teramano (+100) e l’Aquilano (+48). A Chieti, otto pazienti che erano ricoverati nel reparto di Medicina del policlinico, sono risultati positivi al Covid-19.
Tutti asintomatici, sono stati trasferiti nel tardo pomeriggio di ieri all’ospedale di Atessa (Chieti).
I pazienti, ricoverati per altre patologie, sono stati individuati grazie ai tamponi ai quali vengono sottoposti a scopo preventivo tutti i ricoverati. Nel nosocomio di Atessa gli otto positivi sono stati ricoverati, secondo quanto si apprende, in una cosiddetta ‘area bianca’.