Roma. E’ atteso per domani sera l’ennesimo Dpcm a firma Conte che si propone di dare un’ulteriore stretta agli spostamenti sul territorio nazionale. Dalle limitazioni, pare, non sarà esentata la scuola, vista la probabile estensione della didattia a distanza anche alle superiori di primo grado.
Archiviati gli incontri tra il governo e i rappresentati di regioni, province e comuni, tra oggi e domani il Premier procederà al confronto con le forze parlamentari, nel tentativo, forse ottimistico, di incassare un supporto a più ampio spettro possibile sulle nuove misure. Resta da vedere se tali restrizioni avranno un grado di discrezionalità per le regioni oppure se andranno ad imporsi in maniera omogenea in tutta Italia.
Come detto, è ormai sentore di molti l’applicazione della metodologia di didattica a distanza anche per le scuole medie, dopo che il precedente Dpcm ne aveva imposto l’utilizzo per superiori e atenei. Chiaramente, questa estensione sarà molto meno facile da implementare con i più giovani, per i quali la didattica in presenza e l’inclusione sociale tipiche del mondo scolastico risultano cruciali in una delle fasi di sviluppo delle persona più delicate in assoluto, specie in considerazione del recente e lungo lockdown cui, assieme a tutti noi, sono stati sottoposti.