Avezzano. Gli animali d’affezione trasmettono il Coronavirus? Come pulire le loro zampe, il loro muso e il loro pelo una volta rientrati dalla passeggiata? Come comportarsi con il nostro amico a quattro zampe se chiusi dentro casa e senza spazio per farlo svagare? A rispondere a queste domande, anche nell’ottica di sfatare alcuni miti che da settimane si rincorrono, è il dott. Ennio Di Carlo, medico veterinario marsicano. In questi aggiorni abbiamo assistito a una pericolosa escalation di fake news circa le presunte precauzioni da prendere con i nostri cani o gatti. Facciamo chiarezza su alcuni punti.
Al rientro dalla passeggiata con il nostro cane, quali accortezze prendere?
Esattamente le stesse di tutti i giorni, non fanno differenza rispetto a queste settimane di Coronavirus. Facciamo un esempio: quando torniamo a casa ci spogliamo, mettiamo via le scarpe, appendiamo il cappotto e ci laviamo le mani. Se vogliamo possiamo anche scegliere di cambiarci e metterci comodi, con un abbigliamento casalingo più specifico. I nostri animali no, non possono. Le loro scarpe sono le zampe e il loro cappotto è il pelo. Non solo con riguardo al cane, beninteso, ma anche al gatto che torna da noi dopo una delle sue lunghe passeggiate quotidiane.
Va da sé l’importanza di dare loro una pulita. Quali sono i rimedi migliori per igienizzarli?
Prendiamo un panno imbevuto nell’acqua, laviamo e disinfettiamo le zampe. Possiamo fare ricorso anche alle classiche salviettine igienizzanti che si trovano in qualsiasi supermercato o negozio, utili anche per la cute e il ph dell’animale stesso. Quelle dell’uomo non vanno bene, i nostri amici a quattro zampe hanno le proprie. Aggiungiamo anche una spazzolata al pelo. Assolutamente da evitare, invece, sono i prodotti a base alcolica e la candeggina, decisamente troppo aggressiva e quindi controproducente e pericolosa.
La domanda che tutti si pongono e sulla quale è capitato di imbattersi in pareri contrastanti è se l’animale può contagiare l’essere umano.
Al momento non ci sono prove del fatto che il cane o il gatto possano trasmettere questo virus. Sono specie specifici: ogni animale ha il proprio virus, sia patogeno che non, responsabile di determinate malattie. Prendiamo il cimurro come esempio, potrebbe essere mortale nel cane ma non nell’uomo, proprio perché specie specifico. Non c’è corrispondenza recettoriale tra il virus e la cellula e quindi, non potendo entrare dentro di essa, non può dare luogo alla malattia. Quindi no, non c’è prova che il contagio animale-uomo avvenga. Non c’è neanche dall’uomo all’animale.
Chi non possiede un giardino o spazi ampi per il proprio animale, come deve comportarsi in questi giorni di quarantena? Anche per loro non è facile restare sempre al chiuso
E’ vero, non è facile neanche per loro. Partiamo dalle passeggiate igieniche, queste sono consentite e se ne possono fare. Ne consiglio almeno tre al giorno. Sono molto importanti, così come è fondamentale coinvolgere il nostro cane o il nostro gatto. Giochiamo con loro, distraiamoli, coinvolgiamoli nelle attività della famiglia. Sono parte di essa e quindi vanno assolutamente attenzionati con amore e cura. Svolgiamo attività con loro, manteniamone alta l’attenzione e stimoliamoli come meglio possiamo.
Quando rivolgerci al veterinario? Quali precauzioni dobbiamo adottare?
Prima di tutto dobbiamo rispettare le norme emesse dal Governo, quindi munirci di guanti e mascherina e rispettare le distanze. C’è una circolare dalla FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) nella quale si spiega di ricevere solo per appuntamento e quindi predisporre i giusti presidi igienici in sala d’attesa. Possiamo e dobbiamo lavorare per urgenze, ma anche per le profilassi vaccinali non procrastinabili e nella prevenzione di parassitosi. Nelle visite ambulatoriali, se possibili, facciamo entrare solamente il nostro animale e noi attendiamo fuori. Queste regole resteranno in vigore fino a nuove disposizioni.
Andiamo in contro alla bella stagione, periodo nel quale, storicamente, si registra un numero elevato di abbandoni. Vogliamo lanciare un appello per scongiurare questi episodi?
Assolutamente si. Ora più che mai i nostri amici a quattro zampe svolgono un ruolo essenziale all’interno della nostra società. Pensiamo a chi, in questi giorni, è solo a casa e può contare solo sul proprio cane o gatto. O anche ai bambini che in loro trovano una forma di distrazione e di rapporto interpersonale. L’abbandono è un atto riprovevole, di pura vigliaccheria che non trova giustificazione alcune. Ripetiamo a gran voce che no, non c’è alcun rischio di contagio tra l’animale e l’uomo o viceversa. Anzi, loro possono solo farci del bene, stando incondizionatamente al nostro fianco. Facciamo lo stesso anche noi.