Civita d’Antino. È allarme sicurezza e coronavirus a Civita d’Antino. Come raccontato da MarsicaLive, sono 10 i casi positivi al covid nella Marsica nelle ultime ore, di cui 8 si trovano nella struttura del paese: si tratta degli emigranti accolti in provincia dell’Aquila nei giorni scorsi arrivati direttamente dall’Africa e dislocati tra varie strutture di accoglienza dell’Abruzzo.
La preoccupazione è tanta soprattutto tra i sindaci del territorio che si trovano a gestire questa nuova emergenza legata alla pandemia. Il sindaco di Civita d’Antino, Sara Cicchinelli, ha chiesto a gran voce l’intervento dell’esercito in paese.
“Ho chiesto alla prefettura di fare un’istanza”, ha raccontato al nostro giornale il sindaco Cicchinelli, “per avere un presidio dell’esercito perché questi ragazzi non sono controllati. Quelli che stavano già all’interno della struttura, fino a questa mattina giravano liberamente, hanno preso il treno e sono andati ad Avezzano, e a me nessuno può assicurare che non sono entrati in contatto con altre persone”.
“In quel posto c’è un custode all’entrata principale”, ha spiegato il primo cittadino, “ma le entrate e le uscite sono diverse da quella struttura. Tra l’altro la sicurezza dovrebbe essere a carico dei proprietari, perché prendono dei soldi per questo e non possono e non devono essere a carico dei cittadini che già stanno pagando un sacco di conseguenze per questa cosa”.
“Se non ce la fanno chiediamo dunque il presidio costante dell’esercito”, ha proseguito, “h 24 su tutte le entrate e le uscite, anche perché questo è un vero e proprio focolaio che va trattato come una sorta di zona rossa. Questa è una casa che deve restare isolata e da lì non deve uscire nessuno. Ho mandato a fare un sopralluogo nei pressi della struttura e ho appena scoperto che ci sono dei rifiuti abbandonati, come piatti di plastica o altre cose che possono risultare pericolosissime adesso”.
“I sindaci in questo momento non possono fare nulla”, ha concluso la Cicchinelli, “ma l’emergenza la sta gestendo direttamente la Asl con la prefettura, e ci hanno detto semplicemente di attenersi alle loro indicazioni, che però ancora non ci arrivano”.