Avezzano. Salgono a 240 i casi positivi al covid19 presenti in provincia dell’Aquila, due in più rispetto a ieri, entrambi registrati nel territorio della Marsica, uno ad Avezzano e uno a Magliano, già sotto controllo e legati a contagi precedenti. Del totale, 43 sono ricoverati non in terapia intensiva (4 ricoverati in altra Asl), 9 in terapia intensiva e 127 in isolamento domiciliare (di cui 5 in altra Asl). Dall’inizio dell’emergenza, sono complessivamente 38 guariti e 23 i deceduti (14 provenienti da altra Asl). Lo rendono noto il direttore generale della Asl 1 Avezzano, Sulmona, L’Aquila, Roberto Testa, e il sindaco dell’Aquila e presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl, Pierluigi Biondi con i dati dell’Unità di crisi del Comune dell’Aquila, forniti dal dipartimento di Prevenzione della Asl 1 Avezzano, Sulmona, L’Aquila aggiornati alle ore 15.30.
Dei positivi finora registrati, 103 fanno capo alla Marsica (15 ricoverati non in terapia intensiva, oltre ai casi in altra Asl, 3 in terapia intensiva, 53 in isolamento domiciliare, 18 guariti e 5 deceduti), 35 sono dell’Aquilano (3 ricoverati non in terapia intensiva, 0 in terapia intensiva, 19 in isolamento domiciliare, di cui 1 in altra Asl, e 13 guariti), 58 dell’area Peligna (12 ricoverati non in terapia intensiva, di cui 1 in altra Asl, 2 in terapia intensiva, 37 in isolamento domiciliare, di cui 4 in altra Asl, 4 guariti e 3 deceduti) 19 dell’area Sangrina (4 ricoverati non in terapia intensiva, di cui 1 in altra Asl, 0 ricoverati in terapia intensiva,11 in isolamento domiciliare, 3 guariti e 1 deceduto) e 34 di altra Asl (9 ricoverati non in terapia intensiva, 4 in terapia intensiva, 7 in isolamento domiciliare e 14 deceduti).
In sorveglianza attiva ci sono complessivamente 208 persone, di cui 62 dell’Aquilano, 71 della Marsica e 75 dell’area Peligno-Sangrina. In sorveglianza passiva ci sono complessivamente 1 persona, di cui 0 dell’Aquilano, 1 della Marsica e 0 dell’area Peligna-Sangrina. La sorveglianza attiva in quarantena fiduciaria è disposta dalla Asl per chi ha avuto un contatto stretto con un caso confermato. Le autorità sanitarie controllano in modo periodico lo stato di salute dell’individuo con telefonate quotidiane. La sorveglianza passiva è una forma di quarantena decisa autonomamente da chi ritiene di aver avuto contatti a rischio.