L’Aquila. Aumenta la diffusione in Italia della variante XBB.1.5 Kracken del virus SarsCoV2: risulta infatti in crescita raggiungendo il 13.3% rispetto all’1.0% delle precedenti stime. Lo evidenzia l’indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute relativa al 7 febbraio. XBB.1.5 è in aumento in Europa e predominante negli Stati Uniti.
Al momento, afferma l’Iss, non ci sono evidenze correlabili ad una maggior severità della malattia associata a XBB.1.5, e moderate evidenze che questa variante abbia una più elevata immuno-evasività e trasmissibilità. Omicron era al 99,9%, con la sottovariante BA.5 predominante ma in calo.
L’indagine rapida, condotta insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, ha rilevato inoltre una quota di ricombinanti omicron/omicron pari al 20,7%. Queste le prevalenze stimate: 99,9% variante omicron (range 97,4% – 100%); BA.1 0,1% (0-3,4%); BA.2 13,0% (range: 0% -31,0%); BA 4 0,1% (range: 0% -2,4%); BA 5 66,1% (range: 40,0% – 100,0%). BA.5 rimane predominante, con una prevalenza a livello nazionale pari a 66.1% (86,3% nell’indagine precedente, del 10 gennaio 2023).
In diminuzione è invece la proporzione, sul totale dei sequenziamenti, di BQ.1.n (Cerberus)(56,7% contro 65,0% della precedente indagine). BQ.1.1, si conferma stabile e maggioritario nel nostro Paese (34.2% contro 36.7% dell’indagine precedente). Ancora in crescita la prevalenza di BA.2 (13.0% contro 9,8% dell’indagine precedente).
In accordo con quanto rilevato in altri Paesi europei, si osserva un aumento nella proporzione di sequenziamenti attribuibili a CH.1.1 (Orthrus)(4.6% contro 2.6% dell’indagine precedente), le cui principali caratteristiche, afferma l’Iss, sono tutt’oggi oggetto di investigazione.