Avezzano. Gli italiani non vogliono lavorare nei campi e quindi è stato necessario far arrivare personale dall’Africa. E’ stato quindi necessario mettere in quarantena tantissimi lavoratori stranieri.
In sorveglianza attiva nella Marsica ci sono 386 persone, ma di queste solo 38 sono italiane perché ben 348 sono braccianti provenienti da uno stato estero e, quindi, secondo le normative nazionali vigenti, obbligatoriamente sottoposte a monitoraggio.
La sorveglianza attiva in quarantena è disposta dalla Asl per chi ha avuto un contatto stretto con un caso confermato oppure per chi viene dall’estero. Le autorità sanitarie controllano in modo periodico lo stato di salute dell’individuo con telefonate quotidiane.
Nella Marsica i braccianti marocchini arrivano atterrando a Pescara con voli da Casablanca. Dopo i tamponi e la quarantena, saranno impiegati nelle aziende operanti nel Fucino, la zona agricola più produttiva d’Italia con i suoi 13mila ettari di terra fertile dove neppure in emergenza coronavirus non si è mai interrotta l’attività per la coltivazione di patate e carote, i prodotti di punta che sono Igp, e poi di finocchi e insalate.
Nei prossimi giorni cominceranno a lavorare altri lavoratori provenienti dal Marocco che hanno terminato il periodo di quarantena. Sono arrivati con voli charter organizzati da Confagricoltura finanziati dagli stessi imprenditori per reperire braccianti alla luce della carenza causata dal fatto che è difficile reperire manodopera tra gli italiani e per via delle frontiere chiuse soprattutto dall’Africa per la emergenza coronavirus.