Avezzano. Centinaia di avvocati, commercialisti e amministratori hanno preso parte ieri al convegno “Riforma della geografia giudiziaria. Riflessioni a confronto” organizzato dall’associazione italiana giovani avvocati. Argomento centrale dell’incontro è stato il tribunale di Avezzano e il suo futuro. Per ora, infatti, la norma che prevede la soppressione dei tribunali minori – tra cui ci sono anche quelli di Lanciano, Vasto e Sulmona – è sospesa fino al 2018. Questo però non vuol dire che il problema è archiviato, ma solo rimandato e di conseguenza è necessario trovare quanto prima una soluzione valida”Il tribunale di Avezzano è diverso dagli altri perché è a disposizione di decine di comuni e di un territorio molto vasto”, ha commentato il sindaco, Gianni Di Pangrazio, “si devono valutare molti fattori quando si parla della possibile chiusura. Qui, per esempio, c’è l’università di Teramo e la stiamo tutelando trasferendola al centro della città per renderla ancora più accogliente. L’eliminazione del palazzo di giustizia creerebbe all’università grossi problemi. Da sindaco e da cittadino penso che la presenza del tribunale rappresenta il senso di essere comunità”. Dello stesso parere anche il presidente dell’Aiga di Avezzano, Luca Sanità, che ha ribadito il valore dell’associazione sul territorio e l’impegno costante che tutti i giovani avvocati hanno messo per l’organizzazione dell’evento. Durante gli interventi, moderati dal giornalista di MarsicaLive, Gianluca Rubeo, sia il presidente del tribunale, Eugenio Forgillo, sia il presidente dell’ordine degli avvocati, Franco Colucci, hanno ribadito l’importanza del tribunale in città e si sono detti pronti fin da subito a lottare affinchè non venga chiuso. “Sono in una posizione scomoda”, ha affermato la Chiavaroli rivolgendosi agli avvocati, ai commercialisti e agli amministratori presenti, “dovrei alzare le mani e dire mi arrendo. Ma non è nel mio carattere e dirò quello che penso. L’Abruzzo è stato profondamente interessato dalla riforma giudiziaria perché ha quattro tribunali soppressi con una sospensione ferma fino al 2018. È lo stato peggiore nel quale il distretto abruzzese può stare, anche perché avendo dei tribunali che risultano di fatto soppressi non ha problemi di carenze di personale o di tirocinanti”. Secondo il sottosegretario: “Le istituzioni tutte dovrebbero avere la maturità di sedersi e capire quali sono le esigenze di questa Regione. Non credo che riusciremo a difendere tutti e 4 i tribunali, bisognerebbe fare un ragionamento maturo e presentarsi con una proposta concreta. Se adesso ci mettiamo a fare una lotta tra poveri credo che ne esca perdente tutto l’Abruzzo. L’invito più grande che posso fare è quello di arrivare uniti in parlamento e presentare una proposta di legge seria e matura nell’interesse del sistema della giustizia in Abruzzo”. Hanno dato il loro contributo alla discussione anche Mirella Casiello, presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura, Michele Vaira, presidente dell’Aiga nazionale, Francesco Logrieco, vice presidente del consiglio nazionale forense e il senatore Maurizio Buccarella, vicepresidente della commissione giustizia del Senato.