Tagliacozzo. Prosegue #Controsenso, il festival dell’informazione che dà spazio ai temi dell’attualità. “Raccontare una catastrofe oggi” è stato il tema del seminario che ha chiuso la mattinata. Sono intervenuti Gian Paolo Porcu, responsabile relazioni internazionali UNICEF, Barbara Schiavulli, giornalista corrispondente di guerra, e Lorenzo Colantonio, caposervizio de “Il Centro”.
Raccontare una catastrofe è un compito arduo, specialmente in un contesto di information overload nel quale il flusso continuo di notizie riempie continuamente le nostre giornate. E allora si va verso il rischio che, esauritosi il primo tragico periodo, l’attenzione mediatica sui fatti tragici si esaurisca. Il seminario è stato costruito per dare una risposta a tale domanda: quando le prime pagine non trattano più gli eventi catastrofici, quali strumenti adottare per fornire una informazione completa?
Ne ha fornito un esempio concreto Lorenzo Colantonio, che ha catturato l’attenzione dei presenti descrivendo come “Il centro” ha raccontato i giorni drammatici del sisma aquilano.
“È necessario proporre un quadro completo ed esauriente- ha commentato Gian Paolo Porcu- nel quale cause e soprattutto effetti abbiano un peso preminente. In situazioni del genere, infatti, il flusso dell’informazione si esaurisce, ma la tragedia rimane, soprattutto nel cuore di chi la ha vissuto in prima persona”.
Barbara Schiavulli punta il dito contro una “negligenza colposa” da parte del giornalismo, che eviterebbe di trattare determinati argomenti influenzando così l’opinione pubblica, che si troverebbe pertanto esclusa da un’informazione totale che permetterebbe di avere uno sguardo completo dei fatti dal mondo. “Non si sente mai parlare della tragedia nello Yemen- ha dichiarato la Schiavulli- dove sono in atto bombardamenti continui da parte dei Sauditi, ma è un tema che i giornali preferiscono evitare. Eppure proprio i giornalisti dovrebbe essere le guardie di quel che succede, indipendentemente dagli schieramenti e soprattutto dalle influenze”.