Tagliacozzo. Sport 4.0: Focalizzare i principali asset della comunicazione sportiva è lo scopo del seminario che ha visto come protagonista il responsabile della comunicazione Federazione Italia Rugby, Andrea Cimbrico insieme al giornalista Federico Falcone all’interno del Festival della comunicazione Controsenso. Sportività, coraggio, rispetto, tradizione, divertimento: il rugby è questo e molto altro. Il rugby ha una marcia in più rispetto agli altri sport. “I valori se non li rendi concreti e se non li comunichi e non li trasformi in qualcosa di reale restano dei pezzi di carta”, ha commentato Cimbrico, “una federazione come la nostra non può far altro che supportare questi obiettivi. Raccontare il rugby 360 giorni l’anno è fondamentale. La comunicazione nello sport rappresenta un punto centrale. È ovvio che per gli obiettivi di business è necessaria una comunicazione commerciale soprattutto per il sei nazioni. Far conoscere sempre di più questo sport al di fuori di quelle che sono le regioni guida del movimento sportivo”.
Grande momento per il rugby è stata la vittoria di Edimburgo nel 2007 e il bis con il Galles al Flaminio.”Andati via dal Flaminio ci siamo trasferiti all’Olimpico”, ha ricordato Cimbrico, “luogo che ha un effetto comunicativo più grande. Lungimirante è stata l’individuazione di linee alternative per far conoscere il torneo a Roma e tutto quello che ruota intorno al torneo stesso, far percepire che il torneo come valore va ben oltre gli 80 minuti di sport. Nonostante i risultati della nazionale non siano troppo positivi, probabilmente la Fir rappresenta l’unica Federazione che ha saputo lavorare in ambito comunicativo, soprattutto nell’era della comunicazione digitale”. Come si costruisce il Sei Nazioni sui social media? Con un piano di comunicazione fondato anche su un budget, realisticamente raccontare e sedurre l’audience facendo comprendere le diverse sfaccettature dell’evento stesso. La Fir è molto attenta anche alla formazione dei giovani nel mondo del web, oggi il processo di formazione di alto livello prevede che vengano fatti comprendere quali sono i valori e come possono trasferirli sui social media è buona cosa che abbiamo a cuore tanto che abbiamo Visto un processo di sensibilizzazione e coaching degli atleti più giovani.
“Abbiamo una grande fortuna , abbiamo dei giocatori eccezionali non c’è un unica persona che vive quei valori 360 giorni l’anno”, ha dichiarato ancora Ciambrico, “uno spunto importante potrebbe anche essere quello di fare formazione all’interno della famiglia del ragazzo che si avvicina al rugby. Ma anche il rapporto tra lo sport e la scuola è stato centrale durante i 60 minuti di seminario. Quello che manca in Italia è lo spirito di collaborazione tra gli istituti scolastici e lo sport. All’estero sono le scuole che si occupano della formazione del ragazzo almeno fino a 16 anni, la federazione sportiva non viene coinvolta, se non dopo”. Il presidente dell’Avezzano rugby Alessandro Seritti ha evidenziato che “purtroppo nelle piccole realtà, vi sono gap molti importanti da questo punto di vista. Dobbiamo essere un esempio formativo per il territorio Marsica la comunicazione che trasmette la Fir è importantissima ed è un esempio per noi”.