Avezzano. La scossa di terremoto registrata nella notte tra venerdì e sabato ha spinto amministratori e tecnici a dare il via a una serie di controlli. Già ieri mattina vigili del fuoco e ingegneri si sono messi al lavoro per verificare che nessun edificio avesse subito danni. Ad Avezzano, ma anche a Trasacco e in altri Comuni della Vallelonga, sono state effettuate verifiche sulle scuole per poter scongiurare qualsiasi tipo di problema. Ad Avezzano l’ingegner Checchino Di Stefano ha visionato tutti gli edifici scolastici senza però registrare alcun problema. “Abbiamo controllato tutti gli edifici pubblici e soprattutto le scuole per verificare eventuali danni agli edifici che al momento sono da escludere”, ha commentato il sindaco Gianni Di Pangrazio, “proprio in relazione ai risultati abbiamo deciso di non chiudere le scuole per non creare ulteriori allarmismi dal momento che non sarebbero giustificati. Dai controlli effettuati sono emerse alcune criticità, ma si tratta di situazioni pregresse che non hanno nulla a che vedere con la scossa di questa notte”. Intanto nel Fucino cresce la paura per alcune voragini aperte nei terreni tra strada 36 e strada 37 dai quali uscirebbe da ieri gas. I contadini hanno raccontato al Centro di aver sentito degli strani rumori, come dei gorgoglii, provenire proprio da questi buchi. L’area, già precedentemente transennata, presenta degli abbassamenti della terra presenti anche in altre zone del Fucino. Già nell’agosto 2007 il fenomeno dei crateri nel Fucino esplose a dismisura. Lungo strada 38 emersero diverse buche che crearono allarmismo soprattutto tra i contadini. Sul posto arrivarono, oltre ai vigili del fuoco e alla polizia locale, personale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, la protezione civile di Roma e numerosi geologi. Secondo gli esperti alla base di questi fenomeni ci sarebbe stato lo sfruttamento selvaggio delle falde acquifere che unita alla scarse precipitazioni dell’acqua fece aprire queste voragini. Ancora oggi queste buche esistono e per gli agricoltori spesso rappresentano un ostacolo al lavoro.