Avezzano. Questa mattina, dopo gli arresti dello scorso agosto dei presunti responsabili del tentato omicidio ai danni di un cittadino albanese, che hanno portato in carcere e poi ai domiciliari un 48enne e un 26enne avezzanesi, rispettivamente padre e figlio, i militari del Nucleo Investigativo dell’Aquila hanno dato esecuzione alle perquisizioni, disposte dalla Procura della Repubblica di Avezzano, nei confronti dei principali indagati a cui, ferme le risultanze investigative ottenute negli ultimi mesi, vanno ad aggiungersi altri due indagati coinvolti nell’inchiesta, che hanno a loro volta ricevuto l’informazione di garanzia dovendo rispondere, a vario titolo, dei reati di lesioni personali aggravate, esplosioni di colpi e porto di armi da fuoco.
Le perquisizioni, circa venti gli obiettivi setacciati, che hanno riguardato i domicili, alcune attività commerciali e, infine, diversi locali nella disponibilità o in uso agli indagati, sono state svolte da un totale di 100 militari appartenenti all’Arma territoriale, alle pattuglie del “Battaglione Lazio” di Roma, con l’ausilio dei reparti speciali tra cui i cinofili e una componente dello squadrone eliportato “Cacciatori di Puglia” di stanza a Foggia. Quest’ultima specializzata nella ricerca di catturandi e nascondigli celati tra le mura degli immobili ovvero negli spazi aperti di difficile perlustrazione.
Al termine della attività di polizia giudiziaria, è stato individuato e sequestrato del materiale utile al prosieguo delle investigazioni in corso, tra cui telefoni cellulari, alcuni pc e materiale informatico, che sarà messo a disposizione del pm titolare delle indagini. I difensori delle persone coinvolte sono gli avvocati Raffaele Mezzoni, Marco Scimia, Roberto Verdecchia e Anna Alessia Marchioni.
Operazione all’alba dei carabinieri, perquisizioni su tutto il territorio marsicano