Pescina. Nei giorni scorsi, nella sala consiliare del Municipio di Pescina, c’è stato l’incontro per la presentazione della piattaforma diagnostica partecipata dei contratti di Fiume (Fiume Giovenco – Vallone Santa Lucia). All’incontro erano presenti i sindaci e gli amministratori dei comuni coinvolti oltre Pescina (comune capofila): Ortucchio, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi, San Benedetto, Ortona e Bisegna. Era inoltre presente il presidente della prima commissione Bilancio dell’Abruzzo Maurizio Di Nicola in rappresentanza dell’Ente Regionale. Tra gli altri partecipanti vi erano anche alcuni rappresentanti delle associazioni del territorio e i portatori di interesse come la Coldiretti, il CAI, gli apicoltori, i pescatori e gli agricoltori.
Il primo a prendere parola è stato il sindaco Stefano Iulianella che, dopo aver ringraziato tutti i presenti, ha classificato l’incontro come l’inizio di una nuova fase, appunto la fase partecipata. Patrizio Schiazza, Segretario Regionale “Ambiente e/è Vita” Abruzzo Onlus, ha subito chiarito che un Contratto di fiume non è altro che uno strumento di programmazione negoziata in stretta correlazione con tutti i processi di pianificazione strategica volti alla riqualificazione dei bacini fluviali, che non si tratta di un vincolo, ma di un accordo volontario, di una gestione fondata su un patto sociale che vede in gioco diversi elementi: comunità, territorio, politiche e progetti. Il contratto di Fiume si va ad inserire in un contesto più ampio: quello della Direttiva 2000/60 in linea legislativa con i principi della convenzione europea sul paesaggio; con esso si intende attuare il passaggio da politiche che tutelano l’ambiente a politiche che ne gestiscono le risorse paesistico-ambientali in diversi settori: tutela delle acque; difesa del suolo; protezione dal rischio idraulico; tutela delle bellezze naturali e protezione e tutela degli ambienti naturali.
La parola è passata poi a Giuseppe Pomposo responsabile dello spin off “Res Gea” del Dipartimento di Geologia dell’Università di Chieti che ha mostrato ai presenti un esempio di Piattaforma diagnostica partecipativa chiarendo che si tratta di uno strumento che contiene diversi fattori ognuno legato ad un ambito di studi ben preciso. Tra i fattori ricordiamo: l’analisi socio-economica e demografica di un Territorio; l’Analisi PAI; l’Analisi PSDA e quella dello stato delle acque. Anche il presidente della commissione Bilancio Di Nicola è intervenuto sottolineando l’importanza di un tale strumento, ribadendo che non vi è grande attenzione agli strumenti ausilio dell’agricoltura e tutto questo rende spinose situazioni come quella del Fucino. Ha riconosciuto l’importanza di un implemento del patrimonio informativo per la soluzione di problemi importanti come può essere, ad esempio, il Problema Neve che ha riguardato da vicino la regione Abruzzo lo scorso inverno. L’incontro si è concluso con la convinzione, da parte di tutti gli interessati, della necessità di procedere per piccoli passi, coinvolgendo maggiormente i portatori di interesse del territorio, mirando così ad una migliore preparazione che potrebbe tornare utile nel momento in cui tale questione dovrà essere affrontata sul tavolo del Parlamento Europeo.