Avezzano. Contagiata dopo una trasfusione in ospedale con una grave forma di tubercolosi viene risarcita. E’ accaduto a una ragazza di 33 anni che, dopo due anni di azioni legali ha finalmente ottenuto quello che gli era stato negato dall’Inps. S.L.Z.Y., residente a Carsoli, nel 2011 ha contratto la grave forma di tbc. Dopo varie richieste, si è rivolta al Centro giuridico del cittadino, guidato dal presidente Augusto Di Bastiano. L’avvocato Sara Di Cintio ha così avviato una vertenza con l’Inps per tutelare gli interessi della ragazza e dopo molteplici e infruttuosi tentativi condotti dalla giovane in passato, volti a ottenere le indennità che la legge riconosce a tutti coloro che sono colpiti da queste gravi patologie, finalmente la svolta. Ha ottenuto il risarcimento, di oltre 20mila euro, per le cure necessarie per i due anni trascorsi tra il contagio e la guarigione. Purtroppo le infezioni contratte con trasfusioni, sia nel passato come nel caso dell’epatite, e attualmente per la tubercolosi sono molto diffuse. Per questo ultimo virus, infatti, nella Marsica sembra esserci negli ultimi tempi un proliferare. Il Centro giuridico sta ricevendo numerose segnalazioni e da tempo si batte per la tutela dei diritti degli utenti, rivolgendo un’attenzione particolare alla tutela del diritto alla salute. L’associazione è infatti impegnata nella dura battaglia volta a ottenere il riconoscimento degli indennizzi ai soggetti danneggiati a seguito di trasfusioni di sangue infetto, che abbiano contratto questi tipi di virus, tra cui quello dell’Aids, o abbiano subito altre complicanze irreversibili.