L’Aquila. Con la seduta di ieri del Consiglio delle Autonomie Locali ha preso il via con il saluto di un consigliere tedesco della Provincia di Brandeburgo, in visita nella Città dell’Aquila, che ha portato l’esperienza politico amministrativa della Germania, che ha iniziato ad occuparsi già 15 anni fa, del riordino delle Province.
Si è passati immediatamente all’esame del parere del Servizio Legislativo in merito alla sussistenza delle condizioni per l’impugnativa da parte della Regione, della legge del Governo Monti, richiesto nella precedente seduta.
“Dal documento prontamente redatto dagli uffici regionali – ha dichiarato il Presidente del CAL, Antonio Del Corvo – sono emersi due punti centrali: innanzitutto, la piena autonomia della Regione di fare ricorso alla Corte Costituzionale, a prescindere dalla volontà del CAL e dal suo sollecito, in secundis, per effetto di una recente legge della Corte Costituzionale, la Regione può fare ricorso anche per questioni che non incidono direttamente all’interno del proprio territorio. Perciò ho ritenuto opportuno, insieme alla maggioranza dei componenti del CAL, di rinviare la decisione di ricorrere al consesso di legittimità.
Da un’analisi dell’orientamento nazionale, – continua Del Corvo – allo stato attuale non ci sono contenziosi da parte di nessuna delle Regioni italiane. Dovremo concentrarci, così, sulla opportunità di elaborare e formulare una proposta alternativa e confacente alle esigenze del nostro territorio entro il 2 ottobre”.Ma oggi, era anche il termine ultimo per i 305 comuni abruzzesi di presentare al CAL le proposte di riordino delle amministrazioni provinciali; 4 sono state quelle pervenute all’attenzione del presidente, ognuna con caratteristiche diverse “Prenderemo in considerazione i documenti arrivati, anche se alcuni si scontrano inevitabilmente sull’impossibilità normativa di essere attuati, ma ci riserviamo di incontrare, il prossimo 12 settembre, le parti sociali e i gruppi consiliari alla Regione, per coinvolgere tutti i soggetti e le organizzazioni, che con il loro contributo, ci porteranno alla nostra proposta che rappresenta una possibilità di scegliere un percorso diverso da quello offerto dal Governo seguendo l’iter ordinario previsto dalla legge”.