Ciao, Gianfranco, e grazie per la disponibilità. Per rompere il ghiaccio vorrei chiederti come, e quando, è nato il progetto “Life Is Beautiful”.
In realtà non è facile stabilire quando ha preso vita. Non vi è una data precisa. Sono semplicemente passato dal fotografare paesaggi a fotografare ciò che mi circondava. In quel periodo vivevo una fase particolare della mia vita, ero molto felice e sereno e, quindi, credo che questo mio stato d’animo possa aver contribuito a far crescere in me l’idea di mettere nero su bianco “Life Is Beautiful”.
Tra le peculiarità della fotografia vi è quella di immortalare un momento, un attimo, che verrà consegnato all’eternità. Qual è la difficoltà principale nel saper cogliere il momento giusto?
Da un punto di vista tecnico, non credo sia tanto importante cogliere l’attimo. Cosa più importante, invece, è predisporsi verso il mondo, guardare molto le persone, le azioni e, quindi, cercare di percepire stati d’animo e emozioni. In fin dei conti, la nostra società, grazie alle sue tante sfaccettature, è ricca di azioni da fotografare e consegnare alla storia.
Spesso leggo critiche nei confronti di quei fotografi che ritoccano i propri lavori con massicce dosi di photoshop. Sono accusati di snaturare la genuinità della foto, in favore di un prodotto qualitativamente migliore da un punto di vista visivo. Quale è la tua posizione in merito?
Non ho nessun tipo di pregiudizio quando si parla di “espressione”. Ognuno usa i mezzi che preferisce. Non sono rilevanti i megapixel o il tempo passato su Photoshop perchè lo scatto è uno stato d’animo che spesso cambia da quando scatti a quando la “ritocchi”. Per quanto mi riguarda se la postproduco lo faccio abbastanza velocemente. Sai, ho sempre paura che con il passare del tempo perdo qualcosa di quel momento.
Cosa ricerchi nella fotografia?
Il semplice piacere di farla. Nessuna pretesa. Completa passione e relax. Io, la mia macchinetta e tutto quello che c’è da scoprire.
Possiamo considerare “Life is beautiful” un omaggio a un’epoca nostalgica e romantica che al giorno d’oggi sembra essersi smarrita?
Si, perché no, è una giusta osservazione. Credo che il romanticismo non abbia una sua epoca predefinita, e forse queste foto ne sono un buon esempio.
Lavorando a stretto contatti con artisti italiani e internazionali credi che in questi anni contraddittori, da un punto di vista sociale e artistico, c’è ancora spazio per la cultura? Se si, di quale spazio parliamo?
Beh, diciamo che questa domanda l’avrei evitata molto volentieri (ride ndr). Chiaramente ho una mia idea e una mia opinione, ma forse è meglio non rispondere, dai (ride ndr). Vi aspetto a Controsenso, manifestazione bellissima e davvero interessante, per l’esposizione di “Life Is Beautiful”. Federico Falcone