Avezzano. Confagricoltura L’Aquila intende esprimere un vivo ringraziamento alle forze dell’ordine per l’operazione di polizia dei giorni scorsi che ha portato alla scoperta di una vera e propria banda organizzata di faccendieri e mediatori che trafficavano con extracomunitari in cerca di miglior sorte nel nostro paese. Confagricoltura L’Aquila tuttavia rileva che ancora una volta l’offensiva mediatica condotta da giornali e TV espone gli agricoltori ed il territorio del Fucino alla pubblica vergogna attraverso notizie parziali, titoloni preoccupati ed informazioni superficiali. Per ristabilire un minimo di equilibrio abbiamo il dovere di informare che, ad oggi, nonostante l’intensa campagna di controlli da parte delle forze dell’ordine non si ha alcuna notizia di denunzie indirizzate contro datori di lavoro agricolo per utilizzo di lavoratori irregolari, al contrario vi sono stati numerose denunzie ed arresti che riguardano reati comuni quali: immigrazione clandestina, detenzione e traffico di droga, risse, violazione delle norme sul domicilio coatto, ecc. “In occasione del convegno organizzato a Luco dei Marsi per la festa del 1° Maggio alla presenza di Don Ciotti, abbiamo denunciato pubblicamente alcuni fenomeni che si manifestano nel nostro comprensorio” dichiara Stefano Fabrizi direttore provinciale della Confagricoltura “Abbiamo fornito dati che testimoniano che a fronte delle quote previste dal decreto flussi le domande presentate alla prefettura sono di gran lunga superiori. Abbiamo sollecitato le forze dell’ordine presenti ad indagare per conoscere chi siano gli intermediari che con la complicità di partite IVA (non imprenditori) compiacenti presentano, per conto dei clandestini, un numero così elevato di richieste”. Il Comunicato di Confagricoltura conclude affermando che il sistema agricolo del Fucino è sostanzialmente immune dai gravi fenomeni di lavoro nero e caporalato e ciò è testimoniato dal recente rapporto della Commissione Regionale di coordinamento delle attività di vigilanza per l’Abruzzo che nella seduta del 14 aprile 2011 afferma che “si individuano ancora sacche di irregolarità nei settori dei pubblici esercizi ed edilizia ove è ancora massiccio il ricorso al lavoro nero”. I veri imprenditori agricoli hanno solo da guadagnare dalle attività investigative che tolgono di mezzo aziende che, attraverso pratiche illecite, esercitano una concorrenza sleale. “a tale proposito abbiamo proposto di aumentare il numero degli ispettori con l’utilizzo più proficuo del personale operante negli ex uffici di collocamento. Molti dei dipendenti, appartenenti all’Amministrazione provinciale, potrebbero essere utilmente professionalizzati alle attività di vigilanza proprio nell’ottica di potenziare i servizi ispettivi.” Afferma Fabrizio Lobene Presidente provinciale di Confagricoltura “abbiamo proposto ispezioni mirate nelle ore pomeridiane, notturne e nei giorni festivi e prefestivi quando molti lavoratori vengono utilizzati irregolarmente dalle troppe aziende part-time esistenti”.