Avezzano. E’ stato condannato a una  pena di sette anni di reclusione il Dj di Pescina accusato di reati di pedofilia. C’era già stata una sentenza di  condanna a otto anni e undici mesi emessa a dicembre per atti sessuali e violenze  nei confronti di otto ragazzi minorenni. Un procedimento nei confronti di un bambino olandese, figlio di parenti, difeso dall’avvocato Giuseppina Panecaldo, era stato stralciato e  ora il tribunale di Avezzano ha inflitto una nuova pena al 43enne pescinese.
Ora però il provvedimento potrebbe essere prescritto perché oggi la vittima è maggiorenne e il 28 febbraio saranno passati 12 anni e mezzo, sufficienti per la prescrizione. Si tratta quindi di una corsa contro il tempo per l’accusa visto che è stato annunciato il ricorso in appello dal difensore, Roberto Verdeccchia. Il pubblico ministero, Guido Cocco, aveva chiesto la condanna a dieci anni di reclusione. Il 43enne era accusato di detenzione di materiale pornografico, pedopornografia e violenza sessuale nei confronti di minori.  Le famiglie di otto bambini adescati e violentati, tre dei quali fratelli, si erano costituite parte civile e hanno ottenuto un risarcimento di un milione complessivo. I bambini finiti nella rete del pedofilo, secondo gli accertamenti dei carabinieri, erano 36 ma solo  undici sono stati riconosciuti dai filmati. Gli altri crescendo hanno cambiato fisionomia e gli inquirenti non sono riusciti a individuarli.








