San Benedetto dei Marsi. Sono stati condannati a tre anni di reclusione con l’accusa di abbandono di incapace. Lo ha deciso nei confronti di Fabio Sante Mostacci, 31 anni, e Mirko Caniglia (30), la Corte d’Assise dell’Aquila per il processo sul caso di Collinzio D’Orazio.
I giudici hanno ritenuto che il 51enne di San Benedetto, trovato senza vita il 23 febbraio del 2019 nel fiume Giovenco, dopo tre settimane di ricerche, non doveva essere lasciato solo, poiché incapace di provvedere a se stesso in quella determinata situazione. Mostacci e Caniglia secondo l’accusa, la notte del 2 febbraio di tre anni fa lasciarono D’Orazio alla periferia del paese in mezzo ai campi del Fucino in stato confusionale, vicino al fiume, in una fredda notte e in condizioni meteo e ambientali avverse.
Questa situazione, secondo la tesi della procura di Avezzano, avrebbe poi provocato la sua morte perché D’Orazio venne trovato senza vita nel fiume Giovenco dopo giorni di ricerche. Dopo 4 anni di battaglie legali oggi Mostacci e Caniglia sono stati condannati a tre anni. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Franco Colucci, Mario Flammini e Antonio Milo che annunciano ricorso. Le parti civili erano assistite dall’avvocato Stefano Guanciale.