Avezzano. Dopo l’arresto di Giancarlo Santariga, l’alto dirigente tagliacozzano del provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche Lazio, Abruzzo, Sardegna, e provveditore aggiunto regionale, nell’inchiesta spuntano anche i lavori per l’interporto di Avezzano. In particolare, le fiamme gialle stanno passando al setaccio i documenti riguardanti le commesse della Prismo riguardanti l’appalto del “Centro smistamento merci”. Nell’appalto per l’interporto ci sarebbero aziende che hanno subappaltato dei lavori ma che poi hanno denunciato il mancato pagamento delle commesse per una cifra che si aggirerebbe sui cinque milioni di euro. Anche per l’appalto del Centro merci, inoltre, comparirebbe la clasuola che ha fatto finire il dirigente di Tagliacozzo agli arresti domiciliari con l’accusa di concussione nei confronti dell’imprenditore Agostino Bertoni, direttore tecnico della Prismo Universal Italiana Spa di Roma. Santariga è accusato di aver utilizzato per scopi personali tre auto noleggiate dalla Prismo. La società, come in realtà era previsto dall’appalto, ha pagato per lunghi periodi il carburante, e le auto che secondo il capitolato doveveano essere utilizzate per attività relative agli appalti. La Prismo, vincitrice della gara da 16 milioni di euro, doveva infatti mettere “mettere a disposizione per tutto il periodo di durata dell’appalto un’autovettura regolarmente circolante e manutentata, comprensiva di carburante per una percorrenza media di circa 3.500 chilometri mensili”. Le indagini, coordinate dal procuratore capo della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, sono svolte dal sostituto procuratore David Mancini. Ora nella vicenda spuntano indagini che riguarderebbero anche i lavori per l’Interporto, struttura che se pur completata, non è ancora utilizzata per ciò che era stata progettata. Anche per gli appalti riguardanti l’Interporto di Avezzano sembra ci fosse la clausa riguardante la macchina.