Avezzano. Sono arrivati tanti elaborati. Qualcuno più lungo, qualcuno più corto, qualcuno più ironico, qualcuno più riflessivo. Li abbiamo letti tutti e pubblicati e i lettori hanno avuto modo di valutarli e votarli. Tra tutti ce n’è stato uno che ci ha colpito di più di tutti. Si tratta dell’elaborato della 4B della scuola primaria “Via delle Industrie” al quale abbiamo deciso di assegnare il premio della critica. Un piccolo simbolo che ci siamo voluti riservare di assegnare personalmente a questi ragazzi che con il loro tema sono riusciti a cogliere diversi aspetti di questo periodo natalizio e allo stesso tempo sono riusciti a contestualizzarlo nel territorio in cui viviamo. I bambini della 4B, coadiuvati dall’aiuto dell’insegnante, hanno raccontato una bella storia che parla di loro e parla della Marsica. Profonda, simpatica e per certi tratti anche commovente. A loro vanno le nostre congratulazioni e nel giorno della premiazione riceveranno un riconoscimento per essersi distinti.
Sembra una mattina come tutte le altre per la classe 4 B della Scuola Primaria “Via delle Industrie”
di Avezzano:
c’è il solito Tommaso che nervosamente si dondola sulla sedia; c’è la solita Sara
che con eleganza si acconcia i capelli con la penna rossa; c’è il solito Lorenzo che sbadiglia e si stiracchia, sognando di essere ancora nel suo caldo lettuccio…
E c’è la solita maestra che, con tono insistente, vuole svolgere tutto il programma in una sola lezione mandando spesso in tilt la lavagna multimediale:
“ Forza Francesca … Hai finito Mariele?”
Insomma…sembra proprio una mattina come tutte le altre…
Per fortuna che tra qualche giorno cominceranno le vacanze natalizie e tutti potranno riposarsi .
“TOC TOC”
A turbare la quiete di quella regolare mattinata scolastica arriva la Preside :
” Buongiorno ragazzi …ho una sorpresa per voi: un nuovo compagno. Si chiama Useg”
Tutti noi lo guardiamo un po’ di traverso: già si sta così stretti nella nostra aula. E poi dobbiamo trovargli anche una parte per la recita natalizia che stiamo allestendo. Il 24, infatti, metteremo in scena la nascita del Santo Bambino.
Useg entra, mogio mogio, e prende posto.
La maestra ci chiede di spiegargli come funzionerà il nostro spettacolo. Sarà una recita ambientata nella bella Marsica: ognuno di noi sarà un personaggio del Presepe. Ci saranno sullo sfondo le montagne: che ne dite del meraviglioso Monte Velino? Più in basso metteremo la Piana del Fucino: ricostruiremo i paesini arroccati sui monti o ai margini dei campi coltivati…La capanna sarà a Piazza Risorgimento, centro e cuore della nostra città.
Useg ascolta le tante spiegazioni ma sembra capire ben poco…Lui viene da lontano e non conosce la nostra terra…
Passano i giorni tra le tante cose da fare e l’eccitazione che aumenta…
Useg, timido e riservato, ci guarda e ci ascolta con interesse. Ma lui non sembra volere una parte: cosa farà il giorno della recita?
Siamo troppo impegnati per pensare a lui: realizziamo le scene, proviamo i costumi, recitiamo le parti…
E’ arrivato il gran giorno: oggi ci sarà la rappresentazione della nascita del Santo Bambino.
Siamo bellissimi: Alessandro, Giovanni e Federico sembrano veri pastori e si sistemano ai piedi della ricostruzione del Monte Salviano;
Riccardo, Matteo e Angelo, vestiti da cherubini, danno la mano a Ilaria, Giulia e Chiara che brillano come stelline.
Mariele e Simone? Sono Maria e Giuseppe;
Manuel e Nicholas sono meravigliosi e simpaticissimi nel fare il bue e l’asinello.
Si spengono le luci.
Saliamo sul palco.
Tutti ci guardano trepidanti: ognuno prende il suo posto.
Parte la musica…
Ma…Cosa succede?
Perché anche Useg sale sul palco? Ma dove va?
Lui, con aria tranquilla ma sicura, con un atteggiamento birichino e sorridente, va a sedersi, a gambe incrociate, al centro della scena: nella capanna, tra Maria e Giuseppe, al posto di Gesù!
Lui, con una serena luce nello sguardo, comincia a parlare:” E’ quasi ora…è quasi Natale…Quest’anno ho voluto nascere tra voi, in questo mondo dove tutto è alla rovescia, mi sono presentato anch’io al contrario: Useg… Gesù.
Oggi i papà perdono il lavoro anziché fare carriera; le mamme sono nervose anziché pazienti; i bambini sono maltrattati anziché protetti; gli anziano vengono abbandonati anziché accuditi; chi è diverso o è in difficoltà viene disprezzato anziché accolto; si preferisce essere bullo anziché amico.
Nasco qui, in questo Natale, per aiutarvi a mettere un po’ d’ordine ed a ricordarvi qual è la cosa più importante: mettete sempre amore in tutto ciò che fate e guardate con fiducia e speranza ogni nuovo giorno che verrà”: Useg, anzi…Gesù, si alza e viene a prenderci; facciamo un girotondo: mano nella mano, occhi negli occhi, cuore nel cuore.
Non c’è bisogno di aggiungere altro: Buon Natale!
Classe IV A, scuola Vivenza Giovanni XXIII di Avezzano