Avezzano. I vincitori del concorso per la copertura di 4 posti di operatore socio sanitario della Asl scrivono a Tordera: ci aiuti. “Dopo una lunga ed assidua preparazione che, per molti di noi, è stata faticosa anche a causa dei concomitanti impegni lavorativi il 28 luglio 2015 ci siamo recati a Roccaraso per effettuare, nel massimo rispetto della Commissione e di tutti gli altri candidati, la prima prova scritta contenente un questionario a quiz a risposta multipla”, hanno scritto nella lettera a Tordera, “l’11 dicembre 2015, presso la Sala Riunioni del Presidio Ospedaliero di Avezzano, è stato reso noto l’esito delle operazioni pubbliche di abbinamento dei nominativi dei candidati con gli elaborati. Gli idonei ammessi alla successiva prova sono stati 179 di cui 74 precari già in forza presso le varie strutture e presidi ospedalieri. Attualmente, sono occupati dall’Azienda Sanitaria circa 140 OSS con contratto a tempo determinato e, quindi, gli OSS precari esclusi dal concorso sono circa 66. Quindi da questi numeri si evince che più del 50% sono risultati idonei. Dopo la pubblicazione del risultato della prova scritta si è scatenata una vera e propria “guerriglia legale” dinanzi al Giudice Amministrativo costantemente accompagnata, comunque, da una fitta ed irriguardosa campagna mediatica con la diffusione di notizie che, a nostro avviso, non rispecchiano affatto la realtà.
E non a caso, il primo ricorso presentato da una OSS precaria (Luigia Pacella) è stato dichiarato “inammissibile” dal Tar dell’Aquila con la sentenza del 24/02/2016. Ma ciò nonostante alcuni candidati non idonei hanno persistito nel sostenere la illegittimità del concorso perché, successivamente, in sequenza sono stati presentati altri tre ricorsi di cui il primo con istanza cautelare e gli altri due senza istanza cautelare. Ebbene, il Tar L’Aquila in data 12/05/2016 si è pronunciato sull’istanza cautelare del primo ricorso (n. 190/2016 R.G.) proposto da tale Adriano Gallina ma ha respinto integralmente la richiesta di sospensione del concorso ritenendo che “il ricorso, alla stregua della valutazione consentita nella presente sede cautelare, non assistito da idoneo fumus, tenuto conto della mancata espressa impugnazione della determinazione della Commissione di modificare le modalità di svolgimento della prima prova con le consequenziali ricadute in tema di modalità di convocazione dei candidati; Ritenuto, sotto diverso profilo, che sembra prevalere l’interesse dell’Amministrazione alla stabilità dei provvedimenti impugnati sull’interesse meramente pretensivo azionato dal ricorrente”. Da questa Ordinanza si evince che il Collegio ha capito che dietro tutti questi giudizi c’è l’interesse personale di pochi. Ma secondo noi deve giustamente prevalere l’interesse degli idonei e, comunque, l’interesse pubblico alla conservazione della procedura concorsuale (!). Dopo aver a lungo taciuto anche in segno di doveroso rispetto per l’operato dell’Azienda ed avere subito affronti di ogni genere, abbiamo conferito agli Avvocati Roberto Colagrande e Corti Fausto di rappresentarci in tutte le sedi. Ciò ci ha consentito di intervenire nel giudizio cautelare recentemente definitosi in maniera positiva prendendo fattivamente posizione sulla legittimità del concorso che i nostri legali hanno dedotto (e documentato) in modo, a nostro avviso, convincente. Questa scelta è stata fatta proprio per cercare di sbloccare tutta questa macchinazione… in danno di tutti. Noi OSS vincitori e idonei, dato il risultato ottenuto assolutamente positivo, con la presente siamo a chiedere che l’Azienda Sanitaria voglia prendere atto degli sviluppi processuali che hanno certamente conferito alla procedura concorsuale quel necessario grado di stabilità per poter, oggi, assumere ogni conseguente e doverosa determinazione nel senso dell’assunzione dei vincitori del concorso e, comunque, nell’utilizzo della graduatoria degli idonei: e ciò anche al fine di rimuovere, nel piu’ breve tempo possibile, la situazione di permanenza del candidati non idonei dai ruoli aziendali nella carenza dei relativi presupposti giuridici. Tra di noi, a parte i precari che già lavorano, ci sono tante persone che hanno il diritto di iniziare a lavorare anche perché in alcuni casi si tratta di disoccupati i quali meritano, piu’ degli altri, rispetto sia sul piano lavorativo sia su quello personale. Quello che ci sentiamo conclusivamente di affermare è che noi abbiamo studiato e ci siamo impegnati molto per superare le prove concorsuali e, quindi, crediamo di dover rivendicare in modo pacato ma fermo il diritto a vedere riconosciuta la nostra posizione di vincitori ovvero di idonei. Confidiamo, pertanto, che l’azienda sanitaria accolga questa nostra richiesta consentendoci, finalmente, di poter iniziare a guardare al futuro con maggiore tranquillità nel segno di un impegno lavorativo sempre proteso in favore dei pazienti”.