Avezzano. Concorso di idee, un procedimento ben riconosciuto nell’ordinamento italiano, che costituisce un metodo, assolutamente preliminare, per definire l’oggetto delle proposte più che il progetto formale. Francesco Bonanni, responsabile del procedimento amministrativo, chiarisce le idee al Presidente di Feder-architetti, Raffaello Di Domenico. “Ci si lamenta che le Amministrazioni pubbliche non adottino strumenti di “condivisione””, afferma Bonanni, “e quando ciò viene fatto, invece di rallegrarsi, ci si sbizzarrisce a inventare ipotetiche limitazioni o ci si diverte, anche in maniera scomposta, a manifestare i peggiori pregiudizi, semmai farciti da una serie rilevante di “…. puntini”. Il bando quindi rappresenta un primo atto dell’Amministrazione per acquisire proposte (recitus idee) che possano orientare le scelte che verranno operate. “ Non deve stupire, almeno coloro i quali siano in buona fede”, aggiunge il dirigente di settore, “che il bando non sia rigorosamente orientato, ma lasci all’immaginazione, alla creatività e alla fantasia dei partecipanti il completamento della fontana nonché l’organizzazione e l’arredo delle aree limitrofe”.
Si tratta, quindi, di una procedura indirizzata a valutare proposte circa un elemento di arredo urbano che dovrebbe acquisire, almeno nelle intenzioni, anche profili di “ un’opera d’arte”, la cui valutazione, in uno con la necessaria “ambientazione” (da qui l’apertura al contesto) e il rapporto strettissimo con la Cattedrale dei Marsi, deve essere effettuata da personalità e professionalità diversificate che possano valutare i diversi aspetti dei suggerimenti che perverranno. Si ignora”, conclude Bonanni, “se un esperto di arte sacra (deputato, a nostro avviso, proprio alla valutazione della proposta artistica e del rapporto con il contesto) debba aver una laurea in architettura, se così fosse avremmo ottenuto una coerente rappresentatività di categoria per la tranquillità della Federazione degli architetti. All’Amministrazione, sinceramente, interessano più gli esiti del concorso!”. Per quanto riguarda il Villino Cimarosa, sul quale Di Domenico fa una gran confusione, invece, il Comune, che non dispone delle risorse finanziarie per il restauro, per evitare il rischio di perdere definitivamente quell’importante testimonianza storica e dare alla città un luogo per eventi sociali e culturali di interesse pubblico, ha emesso un bando, con precise prescrizioni, mirato a qualche Fondazione o Onlus senza fini di lucro, in scadenza il 18 settembre.