Canistro. E’ notizia di questi giorni la nomina dei commissari che dovranno esaminare le offerte per aggiudicare le concessioni minerarie di Sant’Antonio Sponga e Fiuggino di Canistro.
Con determina del 6 novembre dell’ARIC (Agenzia Regionale dell’Abruzzo per la Committenza) sono stati infatti nominati la dottoressa Roberta Di Biase, nel ruolo di presidente, e due componenti: l’ingegner Armando Lombardi e il dottor Lorenzo Ballone (Componente).
Si è arrivati alla nomina dopo alcuni ricorsi al TAR Pescara che hanno portato alla riammissione della Santa Croce Srl, inizialmente esclusa dal medesimo Tribunale Amministrativo in applicazione della legge regionale sulle acque che esclude la partecipazione di operatori economici alle prese con una procedura di concordato preventivo.
Registriamo l’intervento dell’ex sindaco di Canistro Angelo Di Paolo, che, rispondendo alle nostre domande, invita la neocostituita Commissione di gara a non ripetere gli errori che hanno portato all’annullamento degli atti di aggiudicazione.
Dottor Di Paolo, a che punto si trova l’iter di aggiudicazione delle due concessioni di Canistro?
“Purtroppo incombono sulla procedura ancora delle pesanti incertezze! Ricordiamo che il primo disciplinare pubblicato dall’ARIC il 28 giugno u.s. presentava delle criticità, tanto che la società Santa Croce lo ha impugnato presso il TAR di Pescara contestando le condizioni di partecipazione eccessivamente onerose dal punto di vista finanziario, e in particolare per la richiesta di una garanzia provvisoria pari al 2 % del valore delle due concessioni, stimato per uno sfruttamento ventennale in circa un miliardo e 451 milioni.
Una somma stratosferica!
Si, ma con le rettifiche apportate a fine luglio si è eliminata la garanzia provvisoria.
Cos’altro contestava la Santa Croce!
L’ARIC ha evidenziato nel giudizio amministrativo che la Santa Croce non aveva alcun concreto interesse per impugnare la gara poiché non avrebbe potuto comunque partecipare a motivo della previsione della legge regionale sulle acque minerali che non ammette le società che si trovano in concordato preventivo.
Ma sappiamo che alla gara sono stati ammessi due imprese, tra cui la Santa Croce.
Si, infatti la Santa Croce ha contestato tale interpretazione richiamando il Codice degli appalti nonché procurandosi dal Tribunale fallimentare di Roma un decreto di autorizzazione a partecipare alla gara e, sulla base di quest’ultimo, il Tar Pescara ha ammesso provvisoriamente la società fissando l’udienza pubblica per l’esame della questione alla data del 19.04.2024.
Quindi, l’iter di ammissione al concordato preventivo ancora non è concluso?
La Santa Croce sta affrontando una procedura per ottenere l’ammissione del concordato preventivo e, dopo vari rinvii, a marzo 2024 è convocata l’assemblea dei creditori.
Giorni fa è stata pubblicata dal Tar dell’Aquila anche un’altra sentenza riferita, dopo 7 anni, al primo bando del 2015. Cosa è stato deciso?
Si. La Santa Croce aveva proposto ricorso contro le determine dirigenziali, a firma della dr.ssa Iris Flacco, che annullavano l’aggiudicazione provvisoria e definitiva della gara alla Santa Croce per irregolarità del DURC relativamente al pagamento di contributi e accessori nei confronti dell’INPS pari a Euro 1.570.842,53. Il TAR dell’Aquila ha rigettato il ricorso condannando la società alla refusione delle spese di lite pari a 3.000.
Insomma, vi sono ancora molte incognite e incertezze?
Purtroppo si. Il TAR Pescara potrebbe estromettere la Santa Croce ad aprile 2014 in applicazione della legge regionale sulle acque e del Bando di gara che prevede espressamente l’inammissibilità dell’operatore economico che si trova in concordato preventivo ma potrebbe anche accadere che l’assemblea dei creditori deliberi contro l’ammissione della Santa Croce al concordato preventivo.
Se il TAR Pescara desse ragione all’ARIC cosa succederà?
In questo caso rimarrebbe in gara soltanto l’Acqua Sant’Anna S.p.A.
Lei, voleva rivolgere un appello alla Commissione di gara che si è appena insediata.
Vede, in occasione del precedente Bando, nella qualità di Sindaco di Canistro, ho più volte sollecitato la Commissione di gara, e i vertici regionali, a verificare la posizione fiscale della Santa Croce, documentando i debiti accumulati dalla società nei confronti del Comune. Purtroppo la Commissione e gli organi di controllo non hanno dichiarato l’inammissibilità della società per violazioni fiscali e l’aggiudicazione è stata annullata dal TAR dell’Aquila, con una sentenza poi confermata dal Consiglio di Stato.
Quindi?
Quindi, questa volta non si dovrà ripetere lo stesso errore, la Commissione deve verificare prontamente e prima di valutare le offerte economiche se le due aziende che aspirano ad ottenere la concessione siano in regola con il Fisco e con il DURC. Infatti, è noto che perseverare etiam diabolicum!”.