Canistro. Botta e risposta tra il sindaco di Canistro, Angelo Di Paolo, e l’assessore regionale all’ambiente, Nicola Campitelli, in merito alla procedura amministrativa di affidamento della concessione delle sorgenti Sant’Antonio Sponga.
“Ricordo al sindaco Angelo Di Paolo, che”, ha sottolineato l’assessore regionale, “negli enti locali vige il principio normativo di distinzione tra funzioni di indirizzo politico e di gestione. Gli atti amministrativi di una gara pubblica, come nel caso della concessione delle sorgenti Sant’Antonio Sponga di Canistro, rientrano per legge nella seconda ipotesi, e già questo, a nostro avviso, basterebbe a mettere a nudo le capacità amministrative del primo cittadino di Canistro. Tuttavia, a seguito dell’ordinanza del Tar dell’Aquila, l’amministrazione regionale, appena avrà raccolto il parere tecnico dell’Avvocatura regionale, valuterà il percorso da intraprendere. Sul piano politico, invece, emerge come il sindaco Di Paolo voglia solo strumentalizzare una vicenda giudiziaria a beneficio del consenso personale in vista delle prossime elezioni amministrative in autunno. Un metodo che, come spesso accade, non produce risultati positivi”.
Immediata la replica del primo cittadino di Canistro. “Finalmente ho avuto l’onore di avere una risposta ed un sussulto dall’Assessore Regionale Campitelli che “agognavo” da quasi due anni. Anche se non è stata una risposta alle molteplici comunicazioni che dal settembre 2019 il Comune di Canistro, nella persona del sindaco, ha indirizzato alla Regione, dirigenti amministrativi e organo politico, per segnalare irregolarità nel procedimento di aggiudicazione della concessione mineraria della Sorgente Sant’Antonio Sponga di Canistro, ho comunque apprezzato la “lezione” sul principio di distinzione tra funzioni di indirizzo politico e di gestione. L’assessore Campitelli ha ragione quando afferma che negli enti locali vige il principio normativo di distinzione tra funzioni di indirizzo politico e di gestione: questa la lezione impartitami dall’Assessore, con la quale ha inteso chiamarsi fuori dal “pasticciaccio” rilevato dal Tar Abruzzo con la sentenza numero 341/2021 pubblicata il 18 giugno del 2021”.
“Ma l’assessore”, precisa il sindaco, “sembra dimenticare che il Responsabile Unico del Procedimento (RUP), il Presidente della Commissione Gerardini ed i componenti della Commissione giudicatrice chiamati a gestire la gara per la concessione della sorgente S’Antonio Sponga sono stati nominati da lui e a lui, dunque, avrebbero dovuto dare risposte. Se solo l’Assessore li avesse interpellati quando il Comune di Canistro , già dal gennaio 2020, gli ha segnalato/dimostrato le gravi irregolarità che stavano connotando la procedura di gara. Sarebbe stato un atto di ingerenza da parte dell’Assessore chiedere spiegazioni e vigilare quando il Comune lo ha avvertito, con una circostanziata segnalazione corroborata da “eloquenti” documenti, delle gravi irregolarità fiscali che gravavano sulla società Santa Croce e poi acclarate anche dal Tar Abruzzo?”.
“Non deve, anzi (oramai) doveva, l’Assessore garantire la buona Amministrazione della cosa pubblica? E non dovrebbe indurre l’Assessore ad una profonda riflessione la pesante censura che il Giudice Amministrativo ha sollevato in sentenza lì dove parla di “condotta intempestiva della Regione Abruzzo nel procedere alla verifica della regolarità fiscale della Società santa Croce e, ancora, dove afferma “non si comprende, poi, la scelta della Regione di non interpellare l’Agenzia delle Entrate di Roma, in cui la società ha la sua sede legale, il che avrebbe consentito di acquisire ulteriori elementi forniti oggi dal Comune interveniente” . E che dire poi del successivo passaggio della sentenza nel quale si legge “. la documentazione dell’Agenzia delle Entrate prodotta in giudizio per iniziativa del Comune di Canistro certifica in maniera inequivocabile l’irregolarità fiscale della società controinteressata (Santa Croce), il che avrebbe dovuto indurre la Regione ad adottare il provvedimento di esclusione della medesima dalla procedura…”. E’ oramai verità (anche) giudiziaria che sia la Giunta, sia il Direttore del Dipartimento di Politica Energetica e risorse del Territorio Dott. Pierpaolo Pescara, sia il Dirigente Corroppolo, sia Gerardini, Presidente di Commissione della gara, sia il R.U.P. erano stati messi al corrente delle irregolarità fiscali che gravavano sulla società Santa Croce già a far data dal gennaio 2020. E’ verità (anche) giudiziaria che il RUP a partire dal Marzo 2020 era venuto a conoscenza, a seguito di interpello al portale ANAC, della sussistenza della irregolarità fiscale segnalata dal Comune di Canistro nel gennaio del 2020. E Lei dice”, dice il sindaco, “che da parte mia vi è stata una “strumentalizzazione” per fini elettorali!?”.
“Vede Assessore Campitelli”, continua, “quando vengono alla luce fatti così macroscopici e gravi, tanto più gravi in quanto preventivamente e ripetutamente segnalati e puntualmente ignorati, ritengo che almeno in relazione a questo una riflessione critica sul Suo operato Le si imponga. Ma oramai dispero anche di questo e dunque continuo io con la mia di riflessione/strumentalizzazione. Tali fatti a me sembrano gravi sia perché sono stati violati principi fondamentali di diritto e norme di legge, sia perché tali fatti, che configurano una mala gestio della Res Publica, continuano ad avere un evidente riverbero negativo sui lavoratori che, a seguito dell’annullamento della gara, dovranno ancora aspettare per poter riprendere la loro attività lavorativa. Stia pure comodo sulla Sua poltrona, continui a giocare con i concetti, dimentichi pure i fatti e la sostanza delle cose. Non si preoccupi, sarà mia premura scomodarla e ricordarle i compiti di un Assessore Regionale; magari sbaglierò ma sento il dovere morale e politico di farlo in quanto cittadino ed in quanto Sindaco del Comune di Canistro “….Ente rappresentativo degli interessi radicati sul proprio territorio… che agisce anche a tutela della propria posizione ordinamentale, considerato che lamenta anche la sua estromissione dal procedimento” (cfr. Sentenza Tar)”.
“Per quanto riguarda infine le elezioni in autunno a Canistro, La dispenso da ogni preoccupazione. Ho sempre servito e governato per rappresentare e tutelare gli interessi di una popolazione e di un territorio, con tutte le sue difficoltà e l’ho sempre fatto con attenzione, nel rispetto delle regole e curando le relazioni tra Istituzioni, sia come Sindaco Comune, sia come Assessore Provinciale, sia come Assessore Regionale. Le consiglio, dunque, di pensare alla Sua rielezione e non alla mia. Il sottoscritto non ha bisogno di ricorrere a certi “mezzucci” per vincere competizioni elettorali”.
“Per la serata, infine, poiché credo che ancora non lo abbia fatto, Le consiglio di leggere e di riflettere bene la sentenza del Tar”, conclude, “trattasi di sentenza e non di ordinanza come da lei invece riportato, della quale Le ho anticipato sopra qualche passaggio; magari, così, sarà in grado anche di valutare al meglio il prossimo “parere tecnico dell’Avvocatura regionale” sul “percorso da intraprendere”. Chissà: “la notte porta consiglio” e spero tanto che Lei, ora, si metta subito all’opera per recuperare il tempo perso inutilmente”.