Rocca di Mezzo. Lo sfondo è quello di Rovere, un piccolo borgo dell’Altopiano delle Rocche, che fa parte di Rocca di Mezzo. A finire nell’obiettivo di Gianluca Rantucci, giovane fotografo naturalista di Ovindoli, questa volta sono stati loro, i camosci d’Abruzzo.
Sono animali non difficili da trovare sulle pareti rocciose che distano solo pochi metri dalle abitazioni del paesello che d’inverno, con la neve, sembra un presepe immerso nella natura.
I camosci sono stati immortalati solo qualche settimana fa in un’area che è quella che “delimita” la Marsica. I residenti lo sanno: la Marsica finisce a Rovere, proseguendo verso Rocca di Mezzo, si entra nell’aquilano.
Ma i camosci che ruminano qua e là, noncuranti della presenza dell’uomo, non conoscono i limiti dell’appartenza che troppo spesso gli umani amano sottolineare. Loro sono i camosci d’Abruzzo, sono “gregari”, vivono in gruppo e negli scatti di Rantucci esprimono tutto il loro orgoglio solo di abruzzesi.
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