Tagliacozzo. Commozione e devozione alla festa in onore di Sant’Antonio di Padova e di Sant’Erasmo vescovo e martire, patroni di San Donato di Tagliacozzo. Una ricorrenza che quest’anno ha visto l’istituzione del Memorial dedicato alle vittime della Pirotecnica “Paolelli”. Nell’esplosione della fabbrica avvenuta il 9 luglio 2014 morirono tre persone. Il comitato ha voluto dare vita a questa cerimonia che ha visto la partecipazione di centinaia di persone arrivate da buona parte del Sud Italia e di tante ditte di pirotecnica, provenienti da diverse regioni.
Il bilancio della violenta deflagrazione che sventrò la casamatta della fabbrica di fuochi d’artificio fu di tre morti e quattro feriti. Vittime dell’ennesima tragedia sul posto di lavoro, il figlio del titolare della ditta Valerio Paolelli e due operai, Antonio Morsani di Rieti e Antonello D’Ambrosio di Petrella Liri. Valerio e le altre vittime sono state ricordate nel corso della cerimonia, al termine della processione. La tradizione religiosa quest’anno si è quindi arricchita di un memorial che ha visto la partecipazione di venti ditte pirotecniche provenienti prevalentemente dal Meridione d‘Italia dove quest’arte, che ancora incanta giovani e adulti, è maggiormente diffusa. Nel corso di una batteria si è anche sviluppato un incendio che è stato prontamente spento da vigili del fuoco e protezione civile.
Non sono mancate le polemiche, soprattutto sui social, da parte di chi ritiene poco idoneo ricordare le vittime di un’esplosione con delle esplosione. A spegnere le polemiche il sindaco Vincenzo Giovagnorio: “accettiamo l’opinione di chi è d’accordo e di chi non lo è”, ha spiegato, “la realtà delle aziende pirotecniche è una realtà viva e artistica della tradizione del nostro bel Paese. Questa realtà dà lavoro a migliaia di persone, un lavoro artistico e pericoloso che a volte provoca purtroppo incidenti gravissimi. Persone che muoiono nelle esplosioni delle loro fabbriche dove operano per regalare un’emozione a tutti, grandi e piccini, giovani e anziani… Chi di noi non si è mai emozionato di fronte ad uno spettacolo di fuochi pirotecnici? Oppure di fronte ad uno spettacolo di batterie in occasione delle feste patronali? Si può essere d’accordo o meno, ma rispettiamo chi la pensa diversamente da noi. Conoscevo Valerio”, ha aggiunto il primo cittadino, “non le altre due persone purtroppo morte nell’esplosione, e sò che lui credeva nel suo lavoro di artista pirotecnico, ne traeva soddisfazione e anche il sostentamento, non senza sacrificio di impegno. Purtroppo questo lavoro gli è costato il sacrificio estremo. Voglio immaginare che a lui piaccia essere ricordato con le “bombe da tiro” come qualcuno ha scritto”.