Avezzano. “C’è un limite oltre il quale la comunicazione politica smette di essere legittima e diventa presa in giro dei cittadini. Quel limite ad Avezzano (L’Aquila) è stato superato da tempo”.
Così il consigliere di opposizione al Comune di Avezzano Tiziano Genovesi, commentando i numeri diffusi in queste ore dall’amministrazione guidata dal sindaco Gianni Di Pangrazio sul commercio, “amplificati dal consigliere Carmine Silvagni”, che “non raccontano la realtà, ma la mascherano”.
“Sono dati parziali, decontestualizzati, raccontati con un tempismo che ha un solo obiettivo – è l’affondo di Genovesi – fare propaganda per un sindaco politicamente prorogato, incapace di accettare il giudizio dei fatti. Chiunque conosca minimamente il funzionamento delle attività economiche sa che le chiusure vengono formalizzate a fine anno fiscale. È un dato banale, noto a qualsiasi commercialista. Fingere di ignorarlo significa una sola cosa: costruire scientemente una narrazione falsa, sapendo che il conto vero arriverà a gennaio”.
“Nel frattempo, però, si tenta di vendere ai cittadini una città che non esiste. Perché la città reale è sotto gli occhi di tutti: Corso della Libertà svuotato, serrande abbassate, attività storiche cancellate una dopo l’altra. Imprese che hanno resistito a crisi economiche, alla concorrenza dell’online e persino al Covid, ma che non hanno retto a quindici anni di amministrazione Di Pangrazio. Altro che ‘attrattività’. E mentre il centro muore – aggiunge il consigliere di opposizione – dal Comune partono comunicati trionfalistici scritti come volantini elettorali, prodotti da uno staff ipertrofico pagato per raccontare una favola, non per risolvere problemi. Il nervosismo è evidente. È il nervosismo di chi sa che il tempo è finito, di chi non accetta l’esistenza dell’opposizione e reagisce utilizzando l’istituzione come megafono politico. Una confusione grave e deliberata tra Comune e propaganda”.
“In questo contesto, colpisce vedere il consigliere Silvagni prestarsi al ruolo di voce narrante di un’operazione che definire imbarazzante è poco. Un percorso politico fatto di cambi di direzione improvvisi, tentativi di accreditamento falliti e incarichi che nemmeno il proprio sindaco ha ritenuto di rinnovare, preferendo altri. I cittadini ricordano, anche se qualcuno spera che abbiano la memoria corta. Qui il problema non è un comunicato: Il problema è un sistema di potere che da anni racconta successi inesistenti mentre Avezzano arretra, perde vitalità, perde identità, perde futuro – conclude- Ma nessuna propaganda, per quanto martellante, può cambiare la realtà. E la realtà è che questa amministrazione è politicamente e moralmente a fine corsa. La primavera è vicina. E come si fa nelle case chiuse da troppo tempo, anche il Palazzo comunale avrà bisogno di aria nuova. Dopo quindici anni di dipangraziesimo, Avezzano merita finalmente di uscire dalla narrazione tossica e rientrare nella verità”.







