Avezzano. Tanti i sostenitori che hanno assistito al comizio in piazza del candidato sindaco Gianni Di Pangrazio. Un intervento, quello del primo cittadino, in alcuni passaggi infuocato. Lavoro, sanità, scuole, le battaglie condotte per il territorio, la centralità della città di Avezzano e della Marsica e la tutela degli interessi del capoluogo marsicano prima di tutto. Sono solo alcuni dei temi affrontati nella cornice di piazza Risorgimento. Il sindaco Di Pangrazio, in ottima forma, archivia i toni diplomatici e dà a ‘ciascuno il suo. In particolare “Ai politici e agli affaristi di turno estranei alla Marsica e alle sue dinamiche, così come ai suoi interessi”, senza risparmiare “certi personaggi, non avezzanesi, nostalgici di tempi in cui Avezzano era solo una pallida ombra che serviva al massimo per i loro interessi, che erano quelli di altri centri e non della città”.
Quella che il primo cittadino ha delineato, parlando della prosecuzione dei progetti avviati, “è una città aperta al futuro, in piena luce, protagonista e autonoma, guidata da un Sindaco in grado di difendere con le unghie e con i denti il proprio territorio, di battersi per lo sviluppo e la prosperità della città, di creare lavoro e futuro, e non , ha tenuto a sottolineare Giovanni Di Pangrazio, “Che va illudendo ragazzi e famiglie con la finta promessa di posti di lavoro pronti domani”. “Un sindaco capace, competente e concreto”, affermano dal comitato elettorale, “Giovanni Di Pangrazio ha già dimostrato di esserlo, e la presenza dei tanti lavoratori, dei tanti rappresentanti delle aziende pubbliche e private per le quali la sua azione è stata provvidenziale e oggi candidati al suo fianco, ne è chiara e indiscutibile testimonianza”. Ha dato poli l’appuntamento ai cittadini alle urne, con un monito: “Ho trovato una città disastrata, reduce da un decennio di buio e di asservimento. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo trasformato la città, ridando ad Avezzano il ruolo che le spetta in tutte le sedi: tenetelo presente quando avrete dinanzi la scheda per votare, non dobbiamo far correre il rischio alla nostra amata città di scivolare per altri anni, fatali, nell’angolo in cui vogliono relegarla i sulmonesi che ovviamente vogliono tutelare solo gli interessi di Sulmona, e i loro associati teleguidati traditori della città”.