Avezzano. Il Comitato marsicano in difesa dell’acqua pubblica è composto da cittadini, associazioni di volontariato e ambientaliste: in passato si è occupato della raccolta delle firme per la richiesta dei Referendum abrogativi della legge di privatizzazione dell’acqua e sta operando, oggi, per rafforzare la sensibilizzazione della cittadinanza alla partecipazione referendaria di giugno. Esprime stupore e indignazione di fronte all’ annuncio del presidente del CAM, di voler vendere il 40% della quota capitale ai privati. Non si comprende il motivo per cui il CAM ambisca al ruolo di primo della classe in Abruzzo e nel resto dell’Italia mentre: nella seconda commissione si sta ancora discutendo sulle norme in materia del Servizio Idrico Integrato della Regione Abruzzo. Il Comitato Referendario ha presentato alla Camera dei Deputati oltre 20.000 firme chiedendo la moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e della Legge Calderoli , supportato da tutti quegli Enti Locali che hanno approvato atti formali a sostegno di tale richiesta. Il Comitato marsicano si rivolge, in particolare, ai 35 Comuni Soci del CAM (alcuni dei quali hanno già inserito nel loro Statuto la non rilevanza economica del “bene acqua”, riconosciuto diritto universale) affinché fermino le pretese del CAM in attesa dei Referendum che restituiranno ai cittadini la sovranità dei beni comuni. Chiede, altresì, alle forze politiche provinciali e regionali di attivarsi, nei loro ambiti di competenza, per l’immediata approvazione di un provvedimento di moratoria sulle scadenze previste dal “decreto Ronchi” e sulla normativa di soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale.