Il comitato di piazza del Mercato di Avezzano promotore della petizione “Stop” al taglio degli alberi secolari, viste le varie dichiarazioni pubblicate per mezzo quotidiani e giornali online ci tiene a riconfermare la propria estraneità a qualunque tipo di appartenenza politica o tentativo di strumentalizzazione in quanto è proprio a causa delle scelte di destra, sinistra o centro che ci troviamo a dover difendere un patrimonio ambientale piuttosto che vederlo valorizzato semplicemente per un metro cubo in più o in meno di cemento, questo a ribadire che non si è assolutamente contrari ad un rifacimento e/o miglioramento dello stato della piazza stessa, come invece riportano altri, ma esclusivamente al taglio degli alberi.
Il comitato, premesso quanto sopra, ringrazia sentitamente il commissario prefettizio Mauro Passerotti per la sensibilità avuta su questo tema tanto da decidere di salvaguardare 2 platani a fronte dei 7 alberi destinati all’abbattimento ciò ci fa continuare a sperare che magari possa maturare l’idea di salvarne anche qualcun altro.
Certo è, come i rappresentanti del comitato hanno dichiarato allo stesso commissario, che le piante superstiti dovranno essere censite come da normativa di legge relativa agli alberi monumentali e costantemente monitorati da persone qualificate per mantenerli in buona salute. È sottinteso che gli aderenti al comitato chiederanno continua informativa tramite accesso agli atti civici, su qualsiasi tipo di intervento venga fatto sugli alberi restanti, sia adesso che nelle eventuali prossime amministrazioni. È fatto noto che, non essendo questo periodo adatto alla potatura di detti alberi, nel momento in cui venisse fatta, si dovranno prendere tutte le tutele possibili e la relativa assunzione di responsabilità da parte di chi l’autorizzi e/o la metta in atto.
Ciò posto, informiamo tramite mezzo stampa che la raccolta di firme continuerà fino all’abbattimento dell’ultimo albero. La vicenda di questi monumenti della natura ha già destato interesse a livello mediatico nazionale, in quanto successivamente a questi giorni di ferie sarà tema di programmi televisivi, televisioni locali e associazioni pro-ambiente. Gli aderenti al comitato, ringraziano tutti gli avezzanesi e i marsicani che hanno preso a cuore la salvaguardia di questi alberi e coloro che hanno partecipato con l’apposizione della loro firma (oggi 13 agosto abbiamo consegnato altri 18 fogli), con la trascrizione del numero del proprio documento, anche, soprattutto, all’informativa con il semplice passa parola per il proseguo della petizione, altresì anche i cittadini i quali non hanno potuto firmare, non perché avessero un pensiero diverso, ma solo per problemi di natura “personale”. Ringrazia l’associazione CONALPA, nella persona del presidente Alberto Colazilli per la considerazione e il supporto ricevuti, così anche un grazie al FAI e a Paola Falcionelli.
In conclusione, ci teniamo a precisare, per tutti quelle persone che ci hanno domandato del perché non ci siamo attivati prima, a loro rispondiamo pubblicamente che nella conferenza stampa per la presentazione del progetto ai cittadini non è stato mai menzionato e comunque reso chiaro il taglio di questi alberi ma solo della struttura e dei suoi utilizzi, di un gazebo info-point, del passaggio della pista ciclabile, della piantumazione di alcuni alberelli e il
posizionamento di panchine, cosa che si evince anche dal cartellone ancora oggi al centro della piazza del Mercato. La maggior parte degli abitanti del quartiere ha scoperto di tale piano solo attraverso i cartelli che
sono stati apposti da un paio di operai il giorno prima di quello deciso per il loro primo abbattimento. In quei giorni, in maniera assolutamente autonoma si è andato a formare questo comitato spontaneo, rafforzatosi anche dalla partecipazione e dal sostegno di chi qui ci vive, o lavora, o che semplicemente frequenta questa zona della città.
Come cittadini siamo davvero rammaricati e oltremodo amareggiati di questo stato di fatto, in un momento in cui l’ambiente è al centro di qualunque dibattito nazionale e internazionale, in cui dovrebbe essere una prerogativa salvaguardarlo, in un periodo nel quale, anche nel mondo dell’edilizia e della progettazione, si guarda sempre a eccellenze di eco-sostenibilità e bioarchitettura, qui si pensa di stravolgere un ecosistema presente da tempo, in questo momento storico in cui la progettazione moderna cerca in tutti i modi di integrare nelle nuove costruzioni il tessuto arboreo esistente o ne crea del nuovo dando vita a vere e proprie a strutture giardino dove al posto dei classici tetti vengono creati, appunto, dei giardini, i così detti “tetti verdi” o addirittura palazzi, e Milano è un esempio, tutto ciò è triste…e fa male nel constatare la cecità verso il nostro patrimonio storico-ambientale.
Non è forse vero che il presente e il futuro si costruiscono sul passato?