Avezzano. Non è ancora passata la fase 1 dell’emergenza sanitaria dettata dalla diffusione del Coronavirus, che già si inizia pensare a cosa accadrà quando tutto – si spera presto – sarà risolto. Molte le proposte al vaglio, alcune delle quali possibili da applicare a stretto giro mentre altre in grado di guardare più lontano.
Nel mentre ci si interroga su quali sono, e saranno, le strategie migliori per fronteggiare l’inevitabile crisi economica causata dalla pandemia, Sergio Di Cintio, ingegnere di Avezzano facente parte della segreteria nazionale del Psi.
“Fra le proposte che metto sul piatto per rilanciare la città c’è sicuramente quella di costituire un elenco di esercizi commerciali che siano disponibili ad accettare i buoni spesa. Facendo accreditare gli stessi e definendo i beni che si possono acquistare in modo da agevolare chi vuole accreditarsi”, esordisce Di Cintio.
“Al solo scopo di esempio i beni potrebbero essere: prodotti alimentari; medicinali; ricariche telefoniche (utilizzo internet per servizi smart working- scuola- ecc.) carburante. Gli esercizi commerciali devono avere in maniera obbligatoria la sede, o unità locale, nel Comune di Avezzano e il codice Ateco per la vendita dei prodotti che il Comune avrà deciso, inserendo delle condizioni sulla non conversione in denaro e non cessione dei buoni spesa. Facciamo ripartire Avezzano”.