L’Aquila. Dieci dei comuni della Zes Abruzzo (Zona Economica Speciale), delle province dell’Aquila e Teramo, hanno incontrato il Commissario di Governo per l’Abruzzo, Mauro Miccio, per definire concretamente le procedure da seguire per aiutare le imprese a cogliere le opportunità della Zes.
L’incontro è stato organizzato dalla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia (Teramo- L’Aquila) per mettere in contatto diretto le amministrazioni e il commissario.
La definizione delle modalità di presentazione della comunicazione, per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nelle zone economiche speciali, è solo uno degli argomenti trattati nel corso della mattinata. I comuni sono i referenti diretti delle imprese. “La possibilità di mettere le imprese nelle migliori condizioni di operatività, a partire dalle particelle di territorio su cui impiantare un nuovo insediamento produttivo, è uno degli obiettivi di questo incontro”, sottolinea Antonella Ballone, presidente Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia.
“L’incontro di stamattina è stato davvero concreto. La camera di Commercio è la cerniera tra Zes e imprese. In quest’ottica saranno istituiti a breve punti di informazione territoriali, in cui dialoghino imprese, comuni e Commissario Zes”.
La Zes, nel territorio di Teramo e L’Aquila, rappresenta tutte le fasce di impresa dalle grandi (con oltre 250 dipendenti) alle medie e piccole. Le aree Zes sono state indirizzate su zone libere e potenzialmente interessate da investimenti futuri, sugli immobili in disuso, al fine di limitare il consumo del suolo e su alcune aree già interessate da attività produttive attive, ma che possono prevedere ulteriori investimenti.
Tra i sindaci e rappresentanti dei comuni del territorio presenti alla Camera di Commercio Gran Sasso: Giulianova, Mosciano Sant’Angelo, Roseto degli Abruzzi, Avezzano, Carsoli, Pereto, Pratola Peligna, Raiano e Oricola.
L’Incontro, di tipo collettivo in mattinata, è poi seguito con audizioni singole tra Commissario e Comuni per raccogliere richieste e difficoltà del territorio nell’avviare le nuove attività con i benefici della Zona Speciale.