Le statistiche ACI-ISTAT parlano chiaro: circa un quinto degli incidenti stradali sono riconducibili (come causa diretta o concausa) all’eccessiva sonnolenza, ed è una delle principali cause d’incidenti mortali in autostrada.
Normalmente il “colpo di sonno” è scagionato poiché sui verbali si tende a generalizzare tutto sotto la voce “distrazione”, ma un’analisi attenta dei dati ci può aiutare a capire che la sonnolenza alla guida è uno dei pericoli più insidiosi per gli automobilisti. Gli incidenti legati al colpo di sonno sono i più gravi, con un rischio di mortalità enorme rispetto a qualsiasi altro tipo d’incidente. Personalmente ritengo odioso etichettare una patologia e farla seguire dal termine “killer”, come spesso si usa per le valanghe, il gelo o gli incendi. Ecco perché, anziché lamentarci di qualcosa, impareremo come riconoscere i segnali della sonnolenza e quali sono i rimedi per combattere questo fattore di rischio da parecchi purtroppo ancora troppo sottostimato:
• Sensazione di bruciore agli occhi, gli occhi tendono a chiudersi e le palpebre si abbassano di frequente
• Sbadigli frequenti • Difficoltà a mettere a fuoco le immagini di fronte a noi
• Sensazione di irrequietezza, con impulso a toccarci continuamente il viso e le braccia
• Brusche manovre di guida che fanno sobbalzare la nostra auto
• Difficoltà a mantenere diritta la testa, che tende a cadere in avanti
• Sforzi crescenti per mantenere una traiettoria costante, con frequenti sbandamenti tra la linea della carreggiata e il guardrail
• Carenze nella percezione e nell’immediata comprensione dei segnali stradali
Riconoscere tempestivamente il “colpo di sonno” può salvarci la vita, vediamo quindi qualche consiglio da seguire per prevenirlo:
• Non mettersi alla guida se non si è riposato per almeno sei ore. Se rimaniamo svegli per 24 ore i nostri riflessi saranno simili a quelli di chi ha livelli di alcool nel sangue uguali o superiori a 1,00 g/l.
• Più tempo passiamo al volante e più aumenta la possibilità di causare un incidente. Gli autisti professionali sono statisticamente le categorie più a rischio, ma anche chi percorre lunghi tragitti soprattutto nelle prime ore del mattino o di notte come i pendolari.
• Chi soffre della sindrome delle Apnee ostruttive nel sonno (OSAS) corre un rischio da due a sette volte superiore a quello osservato nelle persone sane. Detto così dice ben poco, ma forse a qualcuno rimarrà più impresso se spieghiamo che si tratta di un rischio più che doppio rispetto a quello imputabile all’abuso di alcool e/o al consumo di tranquillanti o cannabis
• Non bere alcolici e fare attenzione all’assunzione di farmaci. Anche i farmaci più comuni come ad esempio gli antistaminici, provocano sonnolenza, quindi prima di metterti alla guida, chiedi consiglio al tuo medico
• Se sei stanco fermati, fai un sonnellino (non superiore a 20 minuti) e prendi un caffè, ma ricorda: l’effetto di un espresso dura appena mezz’ora.
Sembrano consigli ovvi, eppure oggi ancora troppi automobilisti, non prestano attenzione ai sintomi e sottovalutano il problema mettendosi alla guida ignari dei propri limiti.
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fonte immagine http://www.polizialocale.com/
Francesco Proia