Avezzano. La fake news sull’imprenditore marsicano Berto Savina si arricchisce di un altro colpo di scena.
C’è la conferma che si trattava solo di una bufala, di un tentativo di screditare l’imprenditore marsicano che a Cuba è un personaggio pubblico molto noto per i suoi successi imprenditoriali.
Ora c’è anche un clamoroso ribaltamento nella vicenda che, nei giorni scorsi, aveva gettato fango sul nome di Berto Savina. La notizia di un presunto coinvolgimento di Savina in un tragico investimento a L’Avana era rimbalzata con forza sui social e ripresa con copia e incolla da alcuni siti..Ora si rivela di nuovo per quello che era: una fake news.
La conferma arriva direttamente dalla Fiscalía General de la República de Cuba, che in una nota ufficiale diffusa il 4 settembre 2025 ha annunciato l’arresto del vero responsabile. Si chiama Mario Pontolillo, 56 anni, cittadino italiano residente da tempo sull’isola. È lui, e non Savina, l’uomo accusato di aver travolto con un’auto un gruppo di persone nel cuore della capitale cubana, provocando la morte di una donna e diversi feriti. Savina infatti era in Italia, ad Avezzano.
La procura cubana parla senza mezzi termini di “atropellamiento deliberado”, un investimento volontario che ha scosso l’opinione pubblica locale e internazionale.
L’ingiustizia subita da Savina. Per Savina e la sua famiglia si chiude così un incubo: il nome dell’imprenditore, rientrato in Italia già dal 18 agosto e del tutto estraneo ai fatti, era stato trascinato nella cronaca nera Cubana da un colossale errore di identità. Non è chiaro se fatto ad hoc con scopo di screditare la sua immagine o proprio per un mero errore. Un’accusa comunque ingiusta, rivelatasi priva di qualsiasi fondamento, che ha rischiato di macchiare irrimediabilmente la sua reputazione.
“Sono in Italia, a casa mia, quella notizia è un’invenzione”, aveva dichiarato Savina a MarsicaLive nei giorni scorsi, denunciando con forza la falsità della notizia”. Oggi la conferma ufficiale delle autorità cubane mette definitivamente la parola fine alle illazioni.
Fake news smascherata. La vicenda dimostra ancora una volta quanto possa essere pericolosa la circolazione incontrollata di notizie false, capaci di travolgere in poche ore la vita di una persona. Solo grazie alle verifiche giornalistiche e ora alla nota della procura cubana, la verità è emersa con chiarezza: il colpevole ha un altro nome e un altro volto. Ora la giustizia farà il suo corso.