Luco dei Marsi. Un evento, increscioso, che si inserisce in un quadro già allarmante di raggiri e truffe che colpiscono le persone anziane, soprattutto nella Marsica.
Questa volta però i malviventi fanno registrare un terribile “salto di qualità” nelle modalità perpetrate per ottenere i loro subdoli scopi.
E purtroppo arriva da Luco dei Marsi la drammatica storia di una povera signora anziana, che si è vista ricevere una chiamata da quello che le pareva essere a tutti gli effetti chiaramente il figlio, il quale le diceva di trovarsi in una situazione di gravità ed urgenza: “Mamma sono nei guai, stanno per arrestarmi. Tra poco passerà a casa un’amica, devi darle i soldi altrimenti finisco dentro”.
Una truffa molto ben orchestrata e che non aveva ancora visto raggiungere questa abilità tecnica, almeno nel territorio.
Gli autori di questo macabro tentativo – purtroppo riuscito – sono una donna e di un suo complice, i quali hanno sfilato alla malcapitata 79enne di Luco dei Marsi circa 20mila euro d’oro.
Le dinamiche ricostruire dagli inquirenti vedono la signora anziana aprire alla sconosciuta e consegnarle l’oro, andando a quel punto a chiedere chiarimenti su cosa stesse accadendo, preoccupata e desiderosa di risposte.
Le parole e Lo stato di agitazione della vittima sono state udite dalla figlia, che vive al piano di sopra. La donna si è affacciata alla finestra ed ha subito intuito di essere spettatrice di una truffa. Il tempo di scendere al piano terra e la giovane era già a bordo di una Fiat Panda di colore bianco, immediatamente dileguatasi. A bordo anche un uomo «col braccio interamente tatuato», riferirà la donna, che è riuscita a vedere parte della targa. “EX…” e poi, probabilmente, il numero 6. Sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri di Gioia dei Marsi. I militari hanno raccolto le testimonianze e visionato la zona, in cerca di telecamere. La figlia, poco dopo, ha registrato un audio in cui invitava la comunità luchese a stare in allerta di fronte a telefonate di questo tenore. Resta la particolarità del metodo utilizzato dai malviventi. Secondo quanto spiegato dalle forze dell’ordine, il sistema di clonazione si innescherebbe attraverso una chiamata alla persona per la quale si vuole replicare la voce, magari fingendosi un venditore telefonico. Le risposte acquisite vengono registrate e successivamente lavorate da uno speciale campionatore in grado di replicare un’intera conversazione. È il secondo caso di truffa nella Marsica in pochi giorni. Una settimana fa un’anziana di Bisegna è stata raggirata per telefono con lo stratagemma del finto nipote. «Stanno per arrestare mamma. Ci servono soldi». La donna ha consegnato ai truffatori 20.000 euro d’oro. Si è persino sfilata le fedi che aveva al dito. Altro caso segnalato a Pescina, ai danni di un anziano.