Avezzano. Arriva la svolta per la clinica Santa Maria. E’ stata infatti venduta con un’asta pubblica all'”Immacolata” di Celano, struttura che fa parte della rete sanitaria del Policlinico Agostino Gemelli. Per la storica clinica avezzanese e per gli ottanta lavoratori si riaprono così le speranze e con l’acquisto si intravedono nuovi e rassicuranti scenari. Dopo la chiusura e il fallimento alla curatrice, Giuseppina Ivone, ha optato la strada dell’asta. Ha puntato sulla vendita del complesso aziendale nella speranza di una realtà imprenditoriale pronta a rilanciare un patrimonio sociale e di servizi molto importante per la città e per l’intera Marsica. Ad aggiudicarsi l’asta è stata l’Associazione Opera Santa Maria della pace casa di Cura L'”Immacolata”.
L’omonima clinica, così come la residenza sanitaria assistenziale, che si trovano a Celano, fanno parte della rete di strutture del Policlinico Gemelli. E’ una realtà accreditata con il servizio sanitario della Regione Abruzzo per la diagnosi e cura di patologie medico-chirurgiche acute e croniche. È stata realizzata nel 1955 dal padre francescano Corrado Signore al fine di offrire «assistenza sanitaria» e dare risposta al bisogno di salute. Dalla sua Fondazione, con una struttura adeguata, apparecchiature all’avanguardia e medici specialistici, ha garantito un importante servizio ai cittadini di Celano e della Marsica. Dal 1999 è proprietà dell’ente morale senza scopo di lucro, associazione “Opera Santa Maria della Pace”, che associa Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico Gemelli e Istituto Giuseppe Toniolo, Ente fondatore della stessa Università. La struttura dispone di quattro edifici circondati da un parco e parcheggio interno. Tre di essi sono occupati dalla Casa di cura, nel quarto è presente la Residenza sanitaria assistenziale di Celano. La Santa Maria di Avezzano è stata ceduta con l’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria, sia per prestazioni di degenza ospedaliera visto che è provvisoriamente accreditata per 29 posti letto di cui 15 di chirurgia generale e 14 di ostetricia e ginecologia, sia per prestazioni di attività specialistica ambulatoriale come cardiologia, chirurgia generale, endoscopia digestiva, laboratorio di analisi, radiodiagnostica per immagini. La clinica contava su una media di 540 parti annui, 1.000 interventi e ben 4.000 esami endoscopici utilizzando la tecnica di sedazione. Ora i lavoratori sperano in un riassorbimento totale del personale. Determinante al riguardo sarà l’assetto e gli accreditamenti futuri che la regione concederà alla struttura sanitaria avezzanese.