Avezzano. Sindacati pronti a trattare dopo la vendita della clinica Santa Maria all'”Opera Santa Maria della Pace”, proprietaria dell’Immacolata di Celano, gruppo che fa capo al policlinico “Gemelli”. Secondo i sindacati, ora «bisogna garantire l’occupazione per i lavoratori della Santa Maria». Le parti sociali si dicono soddisfatte dall’esito dell’asta pubblica che permetterà alla clinica avezzanese di ripartire con l’attività sanitaria. Soddisfazione anche per il fatto che ad aggiudicarsela sia stato un gruppo «affidabile, che può garantire la riapertura della clinica in tempi brevi». L’asta è stata vinta contro l’altra concorrente, “Villa Gaia” del gruppo “Di Lorenzo”, con un’offerta di un milione e 800mila euro su una base d’asta di un milione e 400mila. L’ente morale “Opera Santa Maria della Pace” associa Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico Gemelli e Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore della stessa Università. «Con questo acquisto si risolve una situazione di stallo che durava oramai da troppo tempo», ha sottolineato Dario Angelucci della Cgil, «quindi riteniamo questa svolta molto positiva, sia per il territorio, sia per i lavoratori. Si è rischiata la chiusura definitiva», ha aggiunto, «invece ora i presupposti sono positivi. Sentiremo quali sono le intenzioni della nuova proprietà ma le premesse per far ripartire l’attività ci sono tutte. Si tratta, infatti, di una realtà già presente nella Marsica, di un gruppo serio e che conosciamo». «Siamo soddisfatti del fatto che ci siano stati acquirenti e rilanci», ha aggiunto Davide Farina della Cisl, «che dimostrano interesse per la struttura e quindi ciò fa presumere che ci siano dietro Piani concreti. Attendiamo il primo incontro che si terrà nei prossimi giorni». L’articolo 47 della legge fallimentare prevede infatti che i nuovi titolari incontrino le parti sociali. L’obiettivo del sindacato è garantire gli ottanta posti di lavoro. «Puntiamo a ripartire con servizi che siano finalizzati a dare assistenza ai cittadini e a impiegare i posti letto a disposizione della Santa Maria assegnati dal pino sanitario e poi il piano operativo della Baraldi», ha aggiunto il sindacalista, «speriamo che il piano industriale preveda la collocazione di tutti i lavoratori». La Santa Maria è stata ceduta con l’autorizzazione all’esercizio di degenza ospedaliera per 29 posti letto di cui 15 di chirurgia generale e 14 di ostetricia e ginecologia, sia per prestazioni di attività specialistica ambulatoriale come cardiologia, chirurgia generale, endoscopia digestiva, laboratorio di analisi, radiodiagnostica.